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lunedì 14 ottobre

Un giardino pubblico di Pisa intitolato a Emanuele Scieri

giardino

L’area verde si trova in via di Gello, poco distante dalla caserma sede della Scuola di paracadutismo

Pisa non dimentica Emanuele Scieri, il parà siracusano della Folgore ucciso nel 1999 all’interno deella caserma Gamerra.

Lunedì prossimo il Comune toscano intitolerà un giardino pubblico a Scieri, in via di Gello, esterno alla caserma sede della Scuola di paracadutismo.

Per quel delitto è in corso il processo d’appello a due ex caporali, mentre un terzo sottufficiale è stato assolto con il rito abbreviato in primo e secondo grado.

Alla cerimonia è stata annunciata la partecipazione anche della madre di Emanuele Scieri, Isabella Guarino, e del fratello Francesco.

“Con la cerimonia di intitolazione a Emanuele Scieri del giardino – commenta l’assessore Riccardo Buscemi – si conclude il percorso politico amministrativo avviato nel mese di maggio 2020, quando all’epoca, io ed altri consiglieri comunali del centrodestra scrivemmo al sindaco Michele Conti e all’allora assessore alla Toponomastica dell’epoca Raffaella Bonsangue per chiedere l’intitolazione a Scieri di una strada in città”.

Quella lettera oltre da Buscemi fu sottoscritta dai consiglieri comunali Gilia Gambini (oggi assessore), Virginia Mancini, Maurizio Nerini e Francesco Niccolai “per manifestare a Emanuele Scieri e alla sua famiglia il suo affetto e la sua vicinanza a distanza di oltre vent’anni dalla sua tragica morte”.

E’ un gesto che andava fatto sicuramente prima – si leggeva ancora nella lettera – e che farà sentire e apparire Pisa madre e non matrigna”.

“A nome dell’Associazione “Giustizia per Lele” ringrazio l’amministrazione del Comune di Pisa e l’intera città di Pisa per l’iniziativa promossa in via di Gello”.

A scriverlo in una nota è Carlo Garozzo, presidente dell’associazione Verità e Giustizia per Lele: “Dedicare l’area urbana limitrofa alla caserma Gamerra a Emanuele Scieri è un atto di grande valore simbolico a memoria di una tragedia accaduta quasi 25 anni addietro all’interno di una istituzione dello stato italiano, all’interno della caserma Gamerra di Pisa.

Una vita, quella di Emanuele- prosegue – spezzata senza un motivo, senza una ragione, senza un perché. All’interno di quella caserma si decise della vita di un giovane ragazzo di soli 26 anni chiamato a svolgere il suo dovere: servire lo Stato in tempo di pace.

La città di Pisa è stata sempre vicina alla tragedia di Emanuele Scieri sin dalle prime ore dall’accaduto, da quel tragico 14 agosto 1999 – aggiunge Garozzo – e l’iniziativa promossa testimonia quanto forte e sentito sia stato nel tempo il sentimento di vicinanza ad Emanuele, alla famiglia e a tutti coloro i quali in questi lunghissimi anni hanno lottato per lui, per l’affermazione della verità e della giustizia.

Il percorso giudiziario continuerà a fare il suo corso ma lo spazio verde in via di Gello che porterà il nome di Emanuele resterà per sempre a favore delle nuove generazioni che lo vivranno e avranno così modo di domandarsi chi fosse Emanuele Scieri e quale terribile evento segnò irrimediabilmente la sua giovane vita e quella dei suoi cari”.

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