I biancoverdi, irriconoscibili, hanno perso 11-7
Un’Ortigia irriconoscibile e palesemente sulle gambe, sfiancata dall’impegno di coppa di giovedì sera, cade in casa di una Roma Vis Nova abile a sfruttare i tantissimi errori commessi dai biancoverdi.
Gli uomini di Piccardo appaiono da subito molto contratti, difendono inizialmente bene ma sono lenti e incredibilmente imprecisi in fase offensiva, dove giocano molto male le situazioni a uomo in più, mentre in parità rimangono sempre lontani dalla porta, tirando solo dal perimetro, ma senza esito.
I ritmi sono bassi e questo favorisce i romani, che con Penava trovano l’unico gol del primo parziale.
Nella seconda frazione le cose vanno persino peggio, con i capitolini che accelerano e realizzano un parziale di 3-1 e con l’Ortigia che invece continua a sbagliare tutto e riesce a segnare la sua prima rete solo su rigore.
Piccardo corre ai ripari e, sul 4-1 per i padroni di casa, chiama time-out per provare a scuotere i suoi: la Vis Nova, però, allunga ancora, ma i biancoverdi hanno un sussulto e accorciano con Napolitano e con Kalaitzis.
Nel finale, però, Rossi fissa il punteggio sul 6-3 per i romani. Nel terzo parziale, il match rimane sugli stessi binari dell’inizio, con i padroni di casa che si affacciano con più convinzione in attacco e trovano un altro allungo
portandosi sul +5.
La Rosa (a uomo in più) e Campopiano provano a tenere accesa qualche speranza ma, quando il match arriva agli ultimi 8 minuti, si capisce che l’Ortigia non c’è e che la rimonta è pura utopia.
Finisce 11-7. Esordio amaro in campionato e sconfitta inattesa, anche nelle proporzioni e nella dinamica.
Coach Stefano Piccardo commenta così la prestazione della sua squadra: “Oggi eravamo stanchi e si è visto sin
dall’inizio, quando abbiamo sbagliato i primi tre passaggi, completamente fuori misura. Eravamo sulle gambe.
Poi, il nostro gioco porta a forzare, perché se giochiamo schierati non abbiamo l’esperienza per farlo e allora forziamo, ci apriamo e prendiamo gol stupidi.
Ma oggi tutto è legato alla stanchezza, che ha inciso più di quanto pensassi e ha inciso su tutti gli aspetti. Se guardiamo la nostra partita di giovedì sera e quella di oggi, sembra siano due squadre completamente diverse”.
“Oggi – continua Piccardo – abbiamo giocato male e sbagliato tantissimo, anche nelle scelte di tiro e di appoggio, già
nelle prime superiorità abbiamo tirato addosso al portiere senza costruire. Quando siamo stanchi poi escono fuori
tutti i nostri limiti. E se non sei al meglio, contro questa Vis Nova perdi. Con il Vouliagmeni abbiamo fatto un miracolo,
ma noi siamo una squadra che ancora deve lavorare tanto, molto diversa da quella dello scorso anno, e in più siamo
senza il nostro top player (Tempesti ndr), che è ancora infortunato.
Adesso dobbiamo ripartire, prendendo coscienza che se non giochiamo come sappiamo, siamo questo tipo di squadra, e preparare la sfida di coppa contro il BVSC “.
Dopo il match, parla anche il capitano, Christian Napolitano, che non usa mezzi termini: “Al di là della stanchezza, una squadra come la nostra non può concedersi questi black-out.
Abbiamo fatto tutto da soli, sbagliando tutto e permettendo alla Vis Nova di vincere giocando una partita normale e sfruttando la nostra condizione mentale prima che fisica.
Oggi incassiamo questo pugno e andiamo avanti, ma per me è stato uno dei pugni più forti che ho preso nella mia carriera. Dobbiamo imparare che con questo tipo di squadre dobbiamo mettere subito in cassaforte il risultato.
La stanchezza non ci assolve, oggi siamo stati inguardabili, un disastro, tutti, a cominciare da me per arrivare ai più piccoli. Non si salva nessuno. La stanchezza ci può stare, ma se non cambiamo mentalità non andiamo lontano.
Oggi chiedo scusa ai nostri tifosi. Adesso testa bassa e lavorare. In settimana analizzeremo tutto, per fortuna poi giocheremo già giovedì in Coppa”.
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