E’ stato l’ambientalista Sebastian Colnaghi e rinvenirli durante un’escursione
Una moneta bizantina in bronzo e alcuni cocci di un vaso decorato, probabilmente parte di un corredo funebre, ritrovati dall’ambientalista Sebastian Colnaghi alla Necropoli di Pantalica.
“Durante una delle mie ultime escursioni a Pantalica – dichiara Colnaghi – nei pressi della necropoli di Filiporto, ho notato all’esterno di una delle numerose tombe a grotticella alcuni cocci di un vaso greco dipinti di nero.
Poco distante ho trovato una moneta che esperti hanno identificato come bizantina, con i rilievi ancora chiaramente visibili.
Questo ritrovamento evidenzia l’eccezionale ricchezza di questo sito archeologico che continua a svelare testimonianze del passato”.
La moneta rinvenuta risalirebbe a un periodo compreso tra l’829 e l’832 d.C. e raffigura Michele II e suo figlio Costantino su un lato, mentre l’imperatore Teofilo è inciso sull’altro.
Questo tipo di moneta, noto come “follis ridotto”, è caratterizzato dall’assenza di lettere incise, una peculiarità legata alle riforme economiche del periodo bizantino.
“A Pantalica, i Bizantini hanno lasciato tracce significative durante un periodo compreso tra il VI e il IX secolo d.C. – afferma la guida naturalistica Fabio Morreale – e il ritrovamento di questa moneta conferma che, nonostante le numerose campagne di scavo condotte in passato, il territorio di Pantalica è ancora incredibilmente ricco di
reperti.
Il celebre archeologo Paolo Orsi condusse ben quattro campagne di scavo qui e Luigi Bernabò Brea proseguì il suo lavoro, ma lo strato di terra continua a custodire materiale che potrebbe ulteriormente arricchire le nostre conoscenze sulla vita a Pantalica attraverso i millenni”.
I reperti sono stati consegnati al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa.
“La mia speranza – conclude Colnaghi -. è che i resti trovati possano contribuire a nuovi studi e ricerche”.
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