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Piano Eni, Cisl: “Saranno i lavoratori a decidere azioni di lotta ed eventuale sciopero”

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Sarà rispettato il percorso delle assemblee nei posti di lavoro

I lavoratori decidano democraticamente le azioni di lotta e l’eventuale sciopero da proclamare.

Questo il senso delle assemblee intercategoriali unitarie da convocare e svolgere dopo il piano presentato da Eni.

Così il settore Industria della Cisl interviene dopo la decisione di Cgil e Uil di indire lo sciopero per il prossimo 12 novembre nella zona industriale.

“Abbiamo assolutamente condiviso il percorso assembleare per informare e confrontarsi con i lavoratori diretti e dell’indotto del nostro polo industriale – dichiara la segretaria generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi – Una condivisione naturale per il ruolo che assegniamo alle assemblee vero luogo democratico per i lavoratori”.

Il settore Industria della Cisl, composto da Femca, Filca, Fim, Fisascat, Flaei e Fit, ribadisce la necessità di un confronto a livello nazionale con Eni per meglio comprendere la fase di riconversione green annunciata contestualmente alla diversificazione della produzione e le possibili ricadute sull’indotto, ambito che
impiega migliaia di persone.

“Ci sono punti che hanno bisogno di approfondimento per guardare a come sarà il futuro industriale nel nostro territorio – aggiunge il settore Industria cislino – Il Governo nazionale, al quale è già stato chiesto un incontro, dovrà dare rassicurazione sul nuovo piano Eni.

Al Governo Regionale chiediamo, così come da sempre sottolineato dalla Cisl, di attivarsi per essere parte propulsiva nella difesa dei livelli occupazionali, dell’ambiente e della salute dei cittadini per noi valori fondanti del lavoro e dell’economia di questa provincia”.

Il settore Industria della Cisl ha naturalmente approfondito la discussione sull’intero scenario industriale di questa provincia.

Non solo Eni quindi, ma l’interconnessione degli impianti presenti sul territorio che, proprio per questo, potrebbero essere coinvolti in un incontrollabile effetto domino nella malaugurata ipotesi di chiusura degli impianti.

“Proprio per la sua articolazione riteniamo indispensabile rispettare il percorso delle assemblee nei posti di lavoro – conclude la Carasi insieme ai segretari dei chimici, degli edili, dei metalmeccanici, dei servizi, degli elettrici e dei trasporti – Solo il confronto tra i lavoratori può sostenere una piattaforma di rivendicazioni che, così come da sempre avvenuto, può essere messa in campo utilizzando tutti gli strumenti a disposizione del sindacato fino ad arrivare ad una grande manifestazione così come già fatto due anni fa”.

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