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L’attesa è finita: il corpo di Santa Lucia è a Siracusa tra la sua gente VIDEO

L’accoglienza, vibrante di emozione, nella Balisica del Santuario della Madonna delle Lacrime

Un’attesa durata 10 anni, ma ne è valsa la pena: il corpo di Santa Lucia è tornato oggi nella città natale che la attendeva con trepidazione.

La partenza questa mattina con un aereo dell’Aeronautica dall’aeroporto militare di venezia, l’arrivo a Sugonella dove ad attenderla c’erano le autorità civili, religiose e militari.

Quindi l’imbarco a bordo dui un elicottero della Polizia di Stato e  l’arrivo a Siracusa: come annunciato il sorvolo a bassa quota in segno di saluto alla città e l’atterraggio alla bese dell’Aeronautica di via Elorina da done è poi partito il corteo scortato dalla Polizia Stardale, in auto e moto, e dalla Municipale.

Lungo la strada, in particolare nei pressi del Santuario, l’accoglienza dei fedeli.

L’abbarccio forte, emozinante all’interno della Basilica del Santuario: un lungo e fragoroso applauso per Santa Lucia siracusana.

La cerimonia si è aperta con il saluto del sindaco Francesco Italia. Ecco alcuni stralci del suo discorso: “Lucia la avvertiamo come presente, è da sempre guida e conforto, è modello rigoroso di coerenza ed è anelito verso una dimensione superiore.

Lucia vive nelle storie di tutti gli esseri umani che resistono in mezzo alla tempesta, che sfidano violenza e sopraffazione difendendo la propria libertà di essere e la propria dignità.

Per quegli esseri umani, e per tutti coloro che si prodigano ogni giorno per dare valore alla vita nelle corsie degli ospedali, nelle aule di una scuola, tra gli scaffali di un centro commerciale, nelle carceri come in mezzo al mare; per
coloro che guardando negli occhi Jacinta e vedono la propria immagine riflessa, Lucia è viva.

Abbiamo ancora bisogno della nostra Patrona, della sua forza e della sua luce, per costruire pietra su pietra, momento dopo momento, un edificio di impegno e di generosità.

Lucia è attuale. Proviamo – almeno proviamo – a seguire la strada che ci indica”.

Poi è toccato all’arvivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto rivolgere il proprio saluto e il proprio ringraziamento al Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: “Ci siamo preparati con la preghiera a questo momento, celebrando un Anno luciano che raggiunge il suo apice spirituale nell’incontro di questi giorni con la visita di Santa Lucia alla sua città di Siracusa.

Eccellenza Reverendissima, la comunione tra le nostre Chiese cresce sempre più, come lo stesso Papa Francesco ha sottolineato nella lettera che ci ha indirizzato per questo Anno Luciano.

La presenza del Corpo di Santa Lucia a Siracusa suggerisce una profonda riflessione sull’essere, insieme a lei, un solo Corpo in Cristo Gesù, sull’urgenza di superare i condizionamenti propri del nostro temperamento, della nostra cultura e delle nostre relazioni personali, per compiere ‒ come ci ha raccomandato Papa Francesco nella sua lettera alla nostra Chiesa ‒ il primo passo verso gli altri ed essere lievito e luce nella cultura e nella società del nostro tempo.

Il pellegrinaggio di Santa Lucia, da Venezia a Siracusa, ci introduce al Giubileo che ci vuole “Pellegrini di speranza”, per camminare insieme con tutta la Chiesa, sospinti dal soffio dello Spirito Santo.

Per questo dono di grazia che vive la nostra Città e la nostra Chiesa, ringrazio quanti sono stati disponibili alla realizzazione di questo evento”.

A seguire, nel corso delle santa messa l’omelia affidata al Patriarca di Venezia che, anche attraverso le parole di Papa Francesco ha ricordato l’importanza dell’esempio che è stata la vita di Lucia e il significato delle sue scelte: “Quando noi veneriamo il corpo di un santo o di una santa non intendiamo compiere solamente un doveroso atto di memoria che riguarda il passato ma raccogliamo una forte eredità spirituale e di vita cristiana per guardare soprattutto al presente, al futuro, all’eternità.

Le reliquie di santa Lucia ci ricordano la realtà dell’incarnazione di Dio che celebreremo con grande gioia tra pochi giorni nel Santo Natale del Signore Gesù, ma anche ricordano la visibilità e la realtà umana della Chiesa, fatta di uomini e donne concrete”.

Finita la celebrazione, a chiudere la giornata, la processione e l’arrivo nella Basilica della Borgata dove il Simulacro e le Sacre Spoglie, di nuovoinsieme, resteranno per l’Ottavario fino al 21 dicembre.

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