“Nell’anno che sta per concludersi – dice Alosi” si sono allargate ulteriormente le diseguaglianze e le crisi occupazionali”
“Il 2024 è stato un anno, ancora una volta, difficile, pieno di insidie per il mondo del lavoro e che ha allargato ulteriormente le diseguaglianze e le crisi occupazionali nel nostro territorio, in Sicilia e nel Paese”.
Inizia così la relazione di fine anno del segretariogenerale provinciale della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi.
“Sono stati lunghi mesi di lotta e di impegno sindacale che non hanno risparmiato nessuna categoria, nessuna struttura, nessun ambito sociale e produttivo culminati nello sciopero generale del 29 novembre scorso”.
Alosi ricorda le iniziative a difesa della sanità pubblica, la lotta al precariato, al caporalato, allo sfruttamento e al lavoro povero, al diritto alla casa, all’istruzione, alla tutela dell’ambiente, al rispetto della legalità e alle grandi vertenze industriali, la partecipazione alla campagna referendaria contro il Jobs Act, la precarietà, i subappalti, la mancanza di sicurezza sul lavoro, il reintegro in caso di licenziamento illegittimo e per il diritto alla cittadinanza di tutte e di tutti e la campagna contro l’Autonomia Differenziata.
“La reazione del Governo – accusa Alosi – è pesante, utilizzando finanche la Cisl pur di attaccare e provare ad indebolire l’opposizione sociale della Cgil.
La sanità e il lavoro – dichiara il segretario della Cgil – versano in una condizione di crisi pericolosissima. Nella sola nostra provincia, nel 2024, il 25% della popolazione ha rinunciato alle cure sanitarie.
Allo stesso modo i nostri salari sono sotto attacco, in diminuzione e continuamente erosi dall’inflazione, tanto da registrare nei nostri territori oltre 30.000 lavoratori poveri con salari sotto la soglia della povertà e del 30% in meno rispetto ai lavoratori del centro Nord.
E i governi nazionale e regionale – punta l’indice Alosi – tagliano le risorse alla Scuola, agli enti locali e alla Sanità pubblica per i prossimi anni, riducono del 30% le Case di Comunità, del 24% gli Ospedali di Comunità, del 14% le Centrali Operative Territoriali, modificano il Codice degli appalti allentando le maglie del controllo, favoriscono l’utilizzo dei voucher, dei subappalti, dei sotto appalti, degli affidamenti diretti, introducono la flat tax, definanziano il Pnrr e saccheggiano il Fondo Sviluppo e Coesione della Sicilia per finanziare opere faraoniche propagandistiche, inutili e irrealizzabili, appoggiano il disimpegno di Eni dall’apparato industriale di Siracusa e del Paese”.
Il segretario della Cgil di Siracusa allunga poi lo sguardo sul futuro: “Ciò che ci attende nel 2025 è molto, molto più impegnativo e sfidante di quanto non lo sia stato l’anno appena trascorso.
Nel mese di gennaio la Corte deciderà se dare il via o meno al referendum abrogativo della legge sull’Autonomia Differenziata e sapremo se i quesiti referendari ai quali saremo chiamati a rispondere in primavera saranno 6 o 5.
Se salta quello sull’Autonomia Differenziata lo scontro fra il Governo e la Cgil sarà frontale e complicato, si allenteranno gran parte delle alleanze costruite e l’impegno sarà tutto a nostro carico.
Se, come auspichiamo – prosegue – la Corte darà il via al referendum abrogativo sull’Autonomia Differenziata potremo contare su un quadro politico e sociale collaudato, ampio e già impegnato sul campo.
Nel mese di aprile del prossimo anno, un altro appuntamento strategico attende la Cgil: il rinnovo delle Rsu nella scuola e nel pubblico impiego, un appuntamento elettorale che segna il cuore della democrazia sindacale.
Il nostro lavoro – conclude Alosi – non si ferma qui. Siracusa può e deve rialzarsi, e noi saremo in prima linea, sempre, per trasformare le difficoltà in opportunità e le speranze in realtà”.
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