Arrivano da Ninetta Siragusa, segretaria regionale Uil Sicilia, e dal presidente della IV Commissione Ars, Giuseppe Carta
“E’ necessario dare azione alle parole sulla crsi del Petrolchimico E’ necessario che le azioni generino trasformazione dei fatti che oggi rappresentano l’abbandono della politica e delle imprese”.
E’ questo l’appello che arriva dalla segretaria regionale Uil Sicilia e Area Vasta, con delega su Siracusa, Ninetta Siragusa a proposito della grave crisi della zona industriale siracusana.
“I fatti sono che Sasol dichiara 65 esuberi e impianti fermi, che in Isab la golden power di fatto non è esercitata e che sta vivendo difficoltà finanziarie con annessi impianti fermi, che Versalis ha condiviso un piano di investimenti di cui è necessario approfondire metodo e merito, una questione Ias abbandonata al proprio destino dal governo regionale e un indotto in grave sofferenza”: è l’elenco delle emergenze snocciolato da Ninetta Siragusa.
“Questi sono i fatti – prosegue – che rappresentano un quadro che di giorno in giorno può solo peggiorare se chi rappresenta questo territorio non fa sistema e dalle parole non passa all’azione, fatti disconnessi da tutte le parole scritte e pronunciate.
La fine della storia industriale del nostro territorio – avvisa la segretaria regionale della Uil – non risparmierebbe nessun comparto.
E’ necessario convogliare le energie del territorio in un’unica direzione – conclude – abbandonare colori e appartenenze per difendere insieme i lavoratori e il futuro dei nostri giovani”.
E per affrontare l’emergenza in atto il presidente della IV Commissione Territorio Ambiente e Mobilità,. Giuseppe Carta ha presentato un’interpellanza parlamentare, sollecitando l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente che coinvolga le industrie operanti nel Polo industriale, il governo nazionale, regionale e locale, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori.
“Le operazioni di ridimensionamento e chiusura di alcuni impianti, pur rispondendo all’esigenza di adeguare le attività industriali ai nuovi standard di sostenibilità ambientale – scrive Carta – rischiano di avere un impatto drammatico sull’occupazione e sull’economia dell’intera zona sud-orientale della Sicilia.
L’obiettivo del Patto – spiega Carta – è individuare soluzioni concrete per il ricollocamento degli esuberi e per il rilancio dell’intero comparto industriale.
È necessario definire un piano di azione che garantisca: investimenti mirati, calmierazione del costo dell’energia per affrontare la riconversione produttiva e creare nuove opportunità occupazionali per i lavoratori coinvolti nei processi di trasformazione aziendale, continuità per le imprese del territorio e priorità per le imprese locali.
Chiediamo dunque – conclude Carta – un’azione immediata e congiunta affinché la transizione industriale del Polo di Siracusa non si traduca in un drammatico impoverimento del territorio, ma in un’opportunità di sviluppo per l’intera comunità.”
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