Previste sanzioni da 150 a 500 euro
Quarantasette voti favorevoli, zero astenuti, nessun voto contro. Dopo l’ok all’articolato di due settimane fa è arrivato oggi il sì definitivo alla legge voto che mira a vietare i telefonini e le apparecchiature digitali ai bambini fino a cinque anni e a limitarne fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia e in età adolescenziale.
“Tutto l’articolato – dice il deputato Carlo Gilistro, primo firmatario della legge – era stato approvato due settimane fa, rendendo una formalità, o quasi, il voto finale.
Il sì dell’Ars è un segnale fortissimo che non può non essere tenuto nella dovuta considerazione, visto anche che Roma sta muovendosi in questa direzione, con il ministro Valditara che ha annunciato il divieto degli smartphone a scuola”.
La legge prevede il divieto dell’utilizzo “dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto.
Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.
La norma prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori.
Per le violazioni sono previste sanzioni da 150 a 500 euro.
“Siamo consapevoli – afferma Gilistro – che un divieto del genere è difficile da far rispettare e quindi da sanzionare: ma la legge vuole essere soprattutto un disperato grido di allarme che risuoni forte nelle orecchie dei genitori, che molto spesso scambiano un cellulare per un babysitter.”
“Pericolosi e potenziali contraccolpi arrivano dall’uso smodato delle apparecchiature digitali in tenera età come ansia, crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti – dice il deputato Cinquestelle – ma anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali.
Da non dimenticare tra le possibili devastanti conseguenze – conclude – sono anche il cyberbullismo che in soggetti fragili può provocare casi di ritiro sociale volontario (il fenomeno degli hikikomori) fino a causare suicidi”.
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