Pare che l’imputato abbia impugnato la sentenza in Cassazione e si è in attesa della decisione
Otto anni fa la morte di Renzo Formosa, il 15enne deceduto a seguito di un incidente stradale il 21 aprile del 2017 in via Bartolomeo Cannizzo.
Renzo Formosa, allora 15enne, a bordo del suo scooter, stava tornando a casa da scuola. Ma a casa non c’è mai arrivato: su quella strada è stato travolto da una Panda alla cui guida c’era Santo Salerno.
Ore di agonia per il ragazzino che il giorno dopo è deceduto a causa delle gravi ferite riportate.
La vicenda giudiziaria è ancora in itinere.
Il 15 luglio del 2020 la condanna a 4 anni di reclusione per Santo Salerno, imputato per omicidio stradale e ritenuto responsabile della morte di Renzo dopo il rigetto di 4 richieste di patteggiamento perché le pene non sono state ritenute congrue.
Condanna contro la quale Salerno ha proposto Appello.
Il 18 giugno dell’anno scorso la sentenza di Appello del tribunale di Catania ha ridotto da 4 a 2 anni e 4 mesi la condanna.
Un duro colpo per mamma Lucia e per la famiglia di Renzo che sperava almeno in una conferma dei 4 anni.
” Hanno ucciso Renzo per la seconda volta”: dichiarò all’epoca Lucia Formosa.
Ma non è ancora finita, pare che l’imputato, Santo Salerno, abbia impugnato la sentenza in Cassazione e si è in attesa della decisione.
Mamma Lucia è sempre più delusa dal sistema della giustizia: “Le vittme sono trasparenti – tiene a dire – e le famiglie sono condannate all’ergastolo. Solo noi piangeremo quel bambino che è rimasto sull’asfalto con tutti i suoi sogni”.
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