Solo 9 Comuni su 21 hanno attivato progetti di utlità collettiva con l’impiego dei percettori del Reddito di cittadinanza
Progetti di utilità collettiva poco attenzionati dai sindaci della provincia di Siracusa visto che solo 9 Comuni su 21 hanno attivato progetti.
A tornare sull’argomento sono i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati, Valeria Tranchina, Vito Polizzi ed Emanuele Sorrentino: “Non riusciamo più a comprendere se il disinteresse totale rispetto al sociale dei nostri sindaci sia dovuto all’impossibilità di progettare, alla mancanza di figure professionali al proprio interno, all’eccessivo onere per gli organici per l’elaborazione di una serie di progetti o, ultimo ma non meno importante, al mancato accredito sulla piattaforma progettata dal Ministero.
Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale – ricordano i tre segretari – i beneficiari e percettori del Reddito di Cittadinanza dovrebbero essere tenuti a svolgere Progetti Utili alla collettività nel proprio Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16 ore. Ma soltanto Avola, Noto, Portopalo, Buccheri, Augusta, Melilli, Francofonte, Solarino e Pachino stanno sfruttando questa opportunità.
Crediamo fortemente – aggiungono – che i Comuni stiano sottovalutando l’utilizzo di questo strumento che potrebbe essere utilizzato per la cura del verde pubblico, la pulizia delle strade, il censimento e la tutela dei beni del Comune, il segretariato sociale, il servizio informazione del Comune stesso, la vigilanza nelle scuole, servizi agli anziani. Non vogliamo, infatti, lontanamente pensare che ci siano sindaci che non tengano al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e delle aree urbane stesse e che non abbiano contezza dell’elenco dei beneficiari del reddito di cittadinanza che, in tutta la provincia, già nel 2019, è stato pari a circa 34 mila percettori”.
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