Le note di Stefania Bongiovanni, presidente del Comitato Cittadino Pd, di Salvo carnevale, segretario provinciale Fillea Cgil, degli esponenti di Azione e +Europa e per finire di Zappulla e Gibellino di ArticoloUno
Non accenna a placarsi la polemica nata attorno alla realizzazione delle corsie colorate attorno alla rotatoria di piazza della Repubblica a Siracusa nell’ambito del progetto “aree pedonali scolastiche”.
Dopo il botta e risposta sui social tra l’ex deputato regionale Bandiera che parlava di riproduzione della bandiera Lgbt e il sindaco Italia che lo invitava a “contare fino a sette” prima di esprimersi, sono stati tantissimi gli interventi pro e contro la realizzazione delle corsie.
Oggi arriva la nota di Stefania Bongiovanni, presidente del Comitato Cittadino Partito Democratico di Siracusa: “Posto che ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione – scrive in una nota – è opportuno precisare che chi ha scatenato questa polemica, in questo caso, ha preso un colossale abbaglio, perché i colori utilizzati per decorare Piazza della Repubblica non sono quelli della bandiera Arcobaleno, che sono sei, bensì quelli della bandiera della pace, che invece sono sette, e la cui la disposizione è diversa rispetto al vessillo della comunità Lgbt. Trovo ingiusti e ingiustificati questi continui attacchi – aggiunge – che non solo confondono chi è poco o male informato, ma che contribuiscono a seminare il terrore nei confronti del fantomatico mostro gender.
Da docente e da madre poi, credo che sia un bene realizzare spazi che garantiscano ai nostri bambini e ragazzi entrate e uscite in sicurezza da scuola, e anzi mi auspico che si prenda in considerazione l’idea di estendere questo progetto di piazza della Repubblica a tutti gli istituti comprensivi della nostra città, magari coinvolgendo artisti locali, studenti del Liceo artistico, per la realizzazione della parte decorativa”.
“Mancato rispetto di specifici esponenti politici nei confronti dell’intera comunità Lgbt, che, ancora una volta, nonostante non fosse il focus dell’argomento, è stata oggetto di numerosi e riprovevoli commenti”: così commentano l’intervento di piazza della Repubblica Ruben Aparo, coordinatore provinciale +Europa e Angelo Carbone, responsabile Politiche Giovanili Azione Sicilia – Azione Siracusa. I due aggiungono: “Con altrettanto sconcerto apprendiamo le dichiarazioni di associazioni di tutela del paesaggio con proposte di faraonici giardinetti patriottici correlati a millantate discordanze tra la toponomastica e la progettazione urbanistica. A queste dichiarazioni non si può che ribattere con il ricordare l’essenza costituzionalmente pacifista della nostra Repubblica; considerazioni che denotano come non vi sia alcuna discrepanza tra il nome della Piazza in questione e la colorazione della pavimentazione della stessa”.
“A noi i colori della pace piacciono. E piacciono pure i colori dei diversi orientamenti sessuali” – dicono Pippo Zappulla e Ninni Gibellino per ArticoloUno in merito al rifacimento di piazza della Repubblica.
“Per noi la critica all’amministrazione comunale – dicono i due esponenti di ArticoloUno – non va fatta sui lavori di piazza della Repubblica ma sul senso vero di questa scelta. C’è un progetto complessivo? In quale contesto si inquadra? Se esiste la città non lo conosce. E se come temiamo trattasi di scelta estemporanea allora davvero c’è da preoccuparsi. Come la mettiamo infatti con lo ‘scheletro’ del vecchio tribunale a pochi metri dalla bandiera della pace”.
C’è poi anche chi, come il segretario provinciale della Fillea Cgil, Salvo Carnevale, pone l’attenzione su un aspetto diverso: “L’ennesima sverniciata, nonostante sia tutto sommato piacevole, non nasconde il degrado della città e la mancanza di idee per rilanciarla. Nelle foto – spiega Carnevale – non compare mai quello spaventoso mostro che risponde al nome di ex tribunale, teatro di degrado, abbandono e insicurezza. Si poteva fare lo spazio pedonale colorato da consegnare ai bambini presentando uno straccio di idea su quell’area abbandonata in pieno centro? Sarebbe stata una buona occasione – conclude – per lanciare un cantiere di idee per la riqualificazione di piazza della Repubblica. Eppure nel 2019 – conclude – le organizzazioni sindacali consegnarono idealmente alla città un elenco di mostri da riqualificare dove figurava anche l’ex tribunale ma “l’oligarchia Italia” era troppo occupata a fare altro”.
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