Il corpo della donna è stato recentemente riesumato e si attende l’esito dell’autopsia. Questa mattina intanto ispezione in casa della donna
Un altro cold case a Noto su cui stanno lavorando i Carabinieri del Nucleo operativo.
Questa mattina ispezione nell’abitazione di Ronco Farfuglia, dove 9 anni fa fu trovato il cadavere della 63nne Angela Cannata.
Secondo i militari dell’Arma sono tanti gli elementi che vanno in contrasto con la ricostruzione ufficiale del decesso che vorrebbe ricondurre la morte della donna a cause naturali.
Le indagini hanno avuto origine da una foto, consegnata di recente ai carabinieri, che ritrae la donna, già cadavere, con presunti segni di soffocamento.
Sebbene l’abitazione fu ritrovata in ordine e non ci fossero evidenti segni di violenza, l’attenzione dei militari, punta dettagli importanti che sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
Il corpo della donna è stato recentemente riesumato e si attende l’esito dell’autopsia.
Nell’attesa del referto medico/legale, i Carabinieri questa mattina, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione della donna alla ricerca di tracce di sangue e altri liquidi biologici che potrebbero essere rimasti tra le fessure di mobili e dei pavimenti.
Utilizzando gli ultimi ritrovati della tecnologia, hanno raccolto alcuni reperti.
Un altro caso di cold case è stato risolto il 4 giugno scorso dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Noto: a distanza di oltre 5 anni dal delitto, hanno dato un nome e un volto al presunto assassino di Emanuele Nastasi, 34enne di Pachino il cui cadavere non è stato mai ritrovato.
Colui che è ritenuto responsabile dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere è tuttora ristretto in carcere e, a suo carico, si sta svolgendo il processo presso la Corte d’Assise.
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