Dopo il 10-0 a tavolino imposto dalla Len, i biancoverdi oggi hanno vinto 7-6 al termine di un match combattuto
L’Ortigia vince la semifinale di Euro Cup contro il Telimar, ma in finale, per volontà della Len dopo il 10-0 a tavolino, ci vanno i palermitani.
Il match è stato bello e combattuto. In costante equilibrio, fino a quando, a 42 secondi dal termine, Klikovac ha trovato il tocco vincente del 7-6, mantenuto poi tenacemente fino alla fine, grazie a una difesa e a un Tempesti bravissimi ad annullare anche l’ultimo uomo in più degli ospiti (in totale ne hanno annullati ben 12 su 14).
L’Ortigia è scesa in acqua nonostante tutto, per di più priva di capitan Napolitano, fermato dalla pubalgia.
A fine gara l’allenatore Stefano Piccardo, non nasconde il rammarico e chiama in causa la Len: “Ora mi
piacerebbe chiedere a tutti quelli che fanno sport come me, come mai io perdo una gara nella fase a gironi, una sola
gara su dieci in tutta la competizione e non vado in finale. Questa non è una cosa che dà merito allo
sport, credetemi. Non ci hanno neanche dato una spiegazione”.
A fine match parla anche Stefano Tempesti, protagonista di un’altra prestazione maiuscola: “Il presidente del Telimar,
Giliberti, dice che nessuno ha mai chiesto un rinvio, nessuno ha mai chiesto niente. Io ho la mia opinione. Non so dove sta la verità, non sono riuscito a capirlo, anche perché non riesco ad avere tutti gli interlocutori, i protagonisti della vicenda, tutti insieme.
Indubbiamente ci sono state delle grosse vergogne da parte di gestisce la pallanuoto, da parte di chi poteva fare qualcosa di più.
Qualcuno ci ha chiesto di contravvenire a una legge nazionale, andando contro quello che ci aveva detto l’Asp, di presentarci a Palermo malati. Non so cosa avremmo dovuto fare, ritengo sia una vergogna che siamo qui a parlare di un 10 a 0″.
Infine, a bordo vasca, il presidente dell’Ortigia, Valerio Vancheri spiega la scelta fatta dalla società e dalla squadra di giocare la
partita: “Poteva essere la festa della pallanuoto siciliana, qualcuno non ha voluto che fosse così. In ogni caso, si è
giocato a pallanuoto. Le due squadre si sono affrontate a viso aperto, con molto agonismo. Perché quando si gioca a
pallanuoto, lo spettacolo è questo.
Non molleremo mai finché ci sarà la possibilità di un ultimo rincorso o un giudice a Berlino al quale rivolgersi. Resta il fatto che il messaggio che proviene dall’Ortigia è che la pallanuoto è un gioco che si gioca solo dentro l’acqua, non altrove”.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI