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Casa di reclusione di Augusta, il Sippe: “Democrazia non rispettata, pronti a rivolgerci al giudice del lavoro”

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Il nuovo scontro dopo che alcune richieste, avanzate dalla maggioranza delle sigle sindacali, sono state rigettate dalla direzione

Sempre più conflittuali i rapporti tra la direzione della casa di reclusione di Augusta e il sindacato della Polizia Penitenziaria.

L’ultimo motivo di scontro riguarda alcune richieste avanzate dalle sigle sindacali, tranne una.

“La polizia penitenziaria – riferisce Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe – già svolge un lavoro duro e senza tutele se poi aggiungiamo che ci sono Istituti come quello di Augusta che preferisce chi svolge il proprio dovere in ufficio anziché quelli a servizio in turno, la misura è colma”.

E’ stato chiesto meno straordinario per le cariche fisse, meno personale in ufficio e la modifica dell’orario del turno notturno di sei ore, ma tutte le richieste sono state rigettate, “trincerandosi – specifica Bongiovanni – dietro la carenza di organico e la necessità di garantire la sicurezza “.

“Tutto ciò – ammonisce il dirigente nazionale del Sippe – appare strumentale e contro tutte le norme più basilari della democrazia poiché non si riconosce una maggioranza ben chiara”.

Da qui l’annuncio della richiesta di “revoca delle determine attuate in modo unilaterale” e del ricorso al giudice del lavoro.

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