“Ecco perché – spiega Baio – la ministra Carfagna non è neanche potuta entrare nel merito dei progetti”
“Perché la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha dichiarato inammissibili i progetti di risanamento della rete idrica siracusana?
“Inammissibili”, non bocciati. La domanda va fatta al presidente dell’Ati (Assemblea territoriale idrica) Francesco Italia, sindaco di Siracusa, il quale naturalmente non risponderà.
Spieghiamo. Come si ricorderà, l’Ati della provincia di Siracusa nel novembre del 2020 scelse come forma di gestione del servizio idrico integrato quella “esclusivamente pubblica”, che implica la costituzione di una azienda speciale consortile quale ente gestore del servizio idrico.
L’ente gestore, nel caso in questione, è il soggetto destinatario dei finanziamenti, poco più di trenta milioni, per gli interventi sulla rete idrica. Poiché dell’ente gestore non c’è neanche l’ombra, la ministra Carfagna ha dovuto dichiarare, nel rispetto delle regole, “inammissibili” i progetti, senza neanche poter entrare nel merito.
La Siam, nel tentativo di non far perdere all’Ati i finanziamenti , li ha elaborati gratuitamente al suo posto, ma, non essendo la Siam ente gestore, non c’è stato nulla da fare. Va precisato che i finanziamenti sarebbero stati assegnati all’Ati e non alla Siam.
Altra questione. Nei giorni scorsi Radio24 ha dato notizia che per la Sicilia sono stati stanziati 300 milioni da destinare alla realizzazione di asili nido.
Secondo la radio de Il Sole24Ore in tutta l’isola risultano presentati alla data dell’otto marzo progetti per un ammontare complessivo di (soli) 77 milioni, cioè appena un quarto dell’intero finanziamento. Sarebbe utile che chi di competenza, credo l’assessora Carbone, facesse sapere quanti progetti ha presentato il Comune di Siracusa e quanti ne risultano finanziati”.
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