Tutti sollecitano l’intervento del governo nazionale
“Bene le sanzioni, ma serve un nuovo Recovery per sostenere famiglie e imprese”.
Lo ha detto il coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani facendo riferimento alla raffineria Isab di Priolo, che lavora solo petrolio russo.
E con lo stop all’import entro otto mesi – commenta – ora rischia di chiudere lasciando a casa migliaia di dipendenti.
Intervengono anche Pippo Zappulla e Antonino Landro, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Articolo Uno che leggono nell’embargo a petrolio russo “una dichiarazione di chiusura programmata della raffineria Lukoil- Isab di Priolo e con effetto domino è inevitabile la crisi di altre attività produttive.
“Occorre con urgenza – ammoniscono – un tavolo ai massimi livelli del governo nazionale e la decisione della Cgil di avviare una fase di mobilitazione, a cui confermiamo il nostro sostegno, la salutiamo – concludono Zappulla e
Landro – come l’inizio del protagonismo unitario del territorio”.
“Non possiamo permetterci una chiusura totale dell’Isab Lukoil di Priolo – dichiara Marco Faranda, segretario responsabile della Fismic Confsal Siracusa- ma questo non può essere l’alibi per mettere da subito gli operai in cassa integrazione.
Bisogna piuttosto pensare a soluzioni alternative – aggiunge – a sfruttare le risorse del Pnrr per riconvertire gli stabilimenti, produrre energia pulita e incrementare l’occupazione nella nostra provincia, lavorando tutti insieme nella stessa direzione: sindacati, imprenditori, politica e istituzioni”.
Faranda torna poi sul problema della sicurezza sul lavoro e torna a chiedere al Prefetto di convocare tutte le parti sociali, i sindaci e l’ispettorato del lavoro per costituire una task force in grado di effettuare giornalmente verifiche e controlli all’interno delle raffinerie.
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