I due esponenti del Pd appoggiano in toto la necessità di partecipare alla mobilitazione
Adesione totale alla mobilitazione indetta dai sindacati dei lavoratori per scongiurare la crisi irreversibile del petrolchimico siracusano. L’appello arriva dai 2 esponenti del Pd, Salvo Baio e Mario Blancato:
“Rischia di saltare l’intero sistema della raffinazione nel Petrolchimico di Priolo e il governo che fa? Promette di tirare fuori dal cassetto del Mise dopo sette mesi la richiesta, sostenuta dalle imprese, dagli enti locali, dai sindacati, di riconoscimento di area di crisi industriale complessa!
Riconoscimento che, seppur tardivo, sarebbe molto utile, perché potrebbe mettere in moto investimenti per circa due miliardi.
Ma , dopo le ultime sanzioni decise dal Consiglio europeo, il quadro è cambiato drammaticamente, in quanto da gennaio del prossimo anno scatterà l’embargo via mare del petrolio russo e la Lukoil resterà a secco e rischia seriamente di chiudere, provocando un crollo occupazionale di enormi dimensioni: mille e cinquecento lavoratori diretti e duemila dell’indotto, con conseguenze, come si diceva, sull’intero comparto della raffinazione, che conta complessivamente circa dieci mila occupati e rappresenta circa il venti per cento della raffinazione nazionale.
Sarebbe un danno incalcolabile per l’economia siracusana e non solo.
Se il governo è stato inerte, la politica non è andata oltre le generiche dichiarazioni di circostanza.
La verità è che Siracusa non conta nulla a Roma, nonostante quasi tutti i partiti facciano parte della compagine governativa.
Ecco perché, a questo punto, non resta che la mobilitazione generale promossa dai sindacati dei lavoratori. Quella per salvare il Petrolchimico è una battaglia di tutti, non solo dei sindacati. Se non ora quando?”
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