Una voce critica che evidenzia ancora una volta lo scollamento del partito con i problemi che nascono dalla società
Domenica 29 maggio il Pd siracusano è tornato a riunirsi in sede di assemblea provinciale dopo tanti mesi. Nella nota diffusa alla stampa il segretario Salvo Adorno ha parlato di “punto di ripartenza importante per il partito, oltre ad evidenziare il superamento della fase precedente e l’apertura di un nuovo percorso unitario”.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo, come Salvo Baio, esponente storico del partito che non lesina critiche e rilievi.
Con l’ultima assemblea, che mancava da 20 mesi, sembra che nel Pd sia “scoppiata” la pace tra maggioranza e minoranza. Ma è una pace reale o di convenienza in vista delle prossime scadenze elettorali?
Più che di pace, parlerei di tregua fino alle Regionali. La minoranza voleva una sola cosa e l’ha ottenuta: la candidatura all’Ars di Gaetano Cutrufo.
Il segretario Adorno, leader della maggioranza, ricompattando il gruppo dirigente, ha blindato la propria posizione e ciò gli consentirà di coinvolgere l’ex minoranza nelle future scelte.
Nel documento sottoposto al voto dell’assemblea provinciale si parla di nuovo corso, ma non si indica un solo punto programmatico che lo caratterizzi.
L’inizio del nuovo corso non è stato altro, per ora, che una rimodulazione numerica dell’assemblea, che è stata portata da 70 componenti a 107 e l’elezione della direzione, composta da 70 componenti, in pratica la “vecchia” assemblea.
Assenti la politica e il dibattito. Ogni tanto mi piacerebbe sentir dire qualcosa di sinistra, ma non c’è verso.
Il Pd è oggi in grado di assumere un ruolo determinante nell’ambito dell’area di centrosinistra?
Penso che il Pd, che ha, per cultura politica, una vocazione unitaria, possa svolgere un ruolo unificante del centrosinistra, senza prevaricazioni e senza pretese egemoniche.
Mi riferisco fondamentalmente al centrosinistra della città di Siracusa, dove il segretario Santino Romano sta facendo un buon lavoro per allargarlo e consolidarlo.
In questo quadro, va sottolineata l’importanza delle primarie di coalizione per scegliere il candidato a sindaco di Siracusa.
Intanto iniziano già le prime schermaglie sulle possibili candidature…che Pd dobbiamo aspettarci?
Personalmente preferisco le discussioni franche e non sopporto l’opportunismo. Le opinioni espresse senza infingimenti arricchiscono il dibattito e lo rendono trasparente. L’importante è trovare una sintesi unitaria.
Se l’attuale gruppo dirigente del Pd, me compresso, non recupererà slancio e non si metterà in sintonia con i problemi che nascono nella società, sarà destinato all’insuccesso.
Un passaggio fondamentale sarà la formazione della lista alle Regionali. Se non candideremo donne e uomini rappresentativi dell’intero territorio, potremmo avere qualche sorpresa e qualche contraccolpo serio sulla tenuta del partito.
Ma lei sta con l’ex maggioranza o con l’ex minoranza?
Come è noto ho sostenuto al congresso Salvo Adorno, ma mi aspettavo da lui una direzione del partito più visibile dall’opinione pubblica, meno incerta e meno condizionata dal gioco delle correnti. Comunque, per natura sono una persona leale.
Il Pd che vorrei è un partito dove le maggioranze e le minoranze non sono predeterminate, ma si formano, in un libero dibattito, sulle questioni di fondo: l’identità del partito, le sua politica di alleanze, i temi programmatici, la formazione del gruppo dirigente, il rinnovamento, il rapporto con la società e con la sinistra sociale.
Ma nel Pd esistente a Siracusa, la mia è eresia.
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