Insieme alla segretaria cittadina , hanno rassegnato le dimissioni Mirella Abela e Maria D’Andrea, responsabili Disabilità e Pari Opportunità
Bufera in Italia Viva Siracusa dopo le dimissioni della segretaria cittadina, Donatella Lo Giudice, seguita a ruota da Mirella Abela e Maria D’Andrea, responsabili Disabilità e Pari Opportunità.
In una nota Lo Giudice illustra senza peli sulla lingua le ragioni della sua decisione che se da un lato riconferma massima fiducia “nell’unico leader che riconosco e nel quale mi riconosco, Matteo Renzi” dall’altro “ripudia” Giancarlo Garozzo.
“La profonda frattura che si è creata e via via amplificata – scrive – nel rapporto sia umano che politico nei riguardi di
Giancarlo Garozzo, nonché della segretaria provinciale e del mio omologo cittadino Salvatore Piccione, non
mi consentono di proseguire un cammino politico”.
“La politica umiliata a ruolo di oppositore sterile, inutilmente polemico e qualche volta perfino tranchant – spiega la Lo Giudice – non è la politica in cui credo e non mi appartiene in alcun modo per il rispetto che ho verso i cittadini e verso le Istituzioni.
Ritengo che così facendo non si lavori nell’interesse della città e dei cittadini. Ritengo – motiva ancora la ex segretaria cittadina – che un partito possa crescere dentro un progetto, nello studio approfondito dello stesso, nel
confronto dunque nella condivisione.
Onestamente sento dover comunicare che dentro Italia Viva Siracusa – conclude – manchino tutti e tre i presupposti”.
Parole di fuoco indirizzate anche alla segretaria provinciale del partito, Alessandra Furnari: “E’ stata assessore di questa amministrazione, ne ha fino ad un certo punto condiviso e sostenuto con grande impegno l’azione politico/amministrativa. Non mi viene facile immaginare che “ se ne faccio parte è buono se non ci sono io diventa cattivo”.
A queste affermazioni forti dalla segreteria provinciale di Italia Viva, nonostante le nostre sollecitazioni, non è arrivato nessun commento ufficiale, ma arrivano rumors di corridoio secondo i quali in realtà quelle dimissioni non avevano ragion d’essere perché “l’organismo era stato sciolto la sera prima”.
Affermazione a cui Donatella Lo Giudice risponde a tono: “Non è assolutamente vero”. Pare addirittura che alla notizia delle dimissioni, qualcuno si sia preoccupato di non far passare la notizia come se fossero state Lo Giudice, Abela e D’Andrea a lasciare il partito.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI