Il sequestro del depuratore consortile gestito dall’Ias rischia di determinare un disastro economico e sociale. A dirlo è il componente
Il sequestro del depuratore consortile gestito dall’Ias rischia di determinare un disastro economico e sociale.
A dirlo è il componente dell’Assemblea nazionale del Pd, Bruno Marziano: “Premesso che la magistratura non solo il diritto ma anche il dovere di intervenire nei casi in cui individua ipotesi di reato di qualunque natura , amministrativo, penale, ambientale – scrive in unna nota – la vicenda che riguarda il sequestro dell’impianto di depurazione Ias ha però delle ricadute talmente importanti da obbligare tutti, magistratura compresa , a trovare le soluzione per evitare che l’ipotesi di disastro ambientale e possa seguire un certissimo disastro economico e sociale.
La chiusura dell’impianto – specifica – comporta infatti quasi nell’immediato il blocco di tutte le attività produttive di una dei più importanti poli industriali d’Europa, che contribuisce, peraltro, fortemente nelle forniture energetiche di tutto il paese .
E’ necessario, come si è fatto in altri casi simili ( Es: Ilva Taranto) – insiste – coinvolgere tutti i soggetti interessati nella individuazione di una soluzione , nel rispetto delle norme di legge e delle procedure”.
Marziano suggerisce allora “un percorso che separi gli eventuali reati di tipo autorizzativo che possono essere, con buona volontà di tutti, sanati rapidamente attraverso il coinvolgimento delle istituzioni interessate , da quelli eventuali di carattere ambientale ai quali vanno dati risposte di natura diversa”.
“Il Pd siracusano – conclude – farà tutto quello che è necessario per affrontare i problemi che attengono alla politica e a procedure burocratiche e autorizzative in cui come forza di governo possiamo intervenire”.
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