Si tratta delle risorse messe a disposizione dal Pnrr per realizzare un nuovo sistema idrico e fognario, per potenziare la depurazione, per rendere potabile l’acqua
Rete idrica colabrodo a Siracusa che così facendo si aggiudica il primato della dispersione di acqua in Italia. Il caso è stato trattato sui media nazionali, sollecitando l’intervento di Salvo Baio:
“Siracusa “capitale” dello spreco di acqua pubblica. Quel colabrodo che è la nostra rete idrica ne disperde il 67 per cento, un primato nazionale di cui non possiamo essere certo orgogliosi.
La notizia l’hanno data nei giorni scorsi il telegiornale di Sky e altre testate giornalistiche che hanno riportato la speciale classifica dell’ Istat che ci vede al primo posto fra le città con maggiore dispersione di acqua.
Su cento litri d’acqua che scorrono nelle condutture, solo 33, per di più non potabili, arrivano nei rubinetti delle nostre case, mentre i restanti 67 litri si disperdono a causa della fatiscenza delle tubazioni.
Le cause di questo enorme spreco sono note: la nostra idrica ha sessant’anni, per buona parte è ammalorata, come testimoniamo le frequentissime interruzioni di erogazione d’ acqua in interi quartieri.
Da decenni la politica va dicendo che la sostituzione della rete idrica e l’introduzione di criteri moderni nel sistema erogativo sono una assoluta priorità, ma nessuna delle amministrazioni comunali che si sono succedute dal secolo scorso ad oggi ha affrontato organicamente il problema.
L’inerzia è stata sempre giustificata con la mancanza di risorse economiche. Ma lo scorso anno i soldi sono inaspettatamente arrivati: li ha messi a disposizione il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
L’importo per realizzare un nuovo sistema idrico e fognario, per potenziare la depurazione, per rendere potabile l’acqua è stato calcolato in circa trenta milioni.
Per ottenerli il gestore del servizio idrico avrebbe dovuto presentare al ministero competente i relativi progetti. Ma, ecco l’intoppo, chi è il gestore idrico dell’ambito territoriale provinciale?
Nessuno, non c’è, l’azienda pubblica che dovrebbe gestire il servizio non è stata ancora costituita e chissà quando la costituiranno, vista la complessità della procedura e la lentezza delle amministrazioni (i comuni) interessate.
La conseguenza di questa situazione è stata la perdita dei 30 milioni.
La giornalista di Sky, autrice dell’interessante e impietoso servizio, ha chiesto l’opinione del sindaco Italia, il quale ha dichiarato che:”E’ assurdo che per i rifiuti l’ambito territoriale sia comunale e quello per il servizio idrico sia provinciale”. Tutta colpa della legge per il nostro primo cittadino.
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