Baio chiede di conoscere i criteri ai quali si attiene il CdA della Fondazione nell’affidare gli incarichi
La scelta da parte del CdA della Fondazione Inda, dei traduttori delle tragedie e commedie rappresentate al Teatro greco di Siracusa al centro di una nota di Salvo Baio, che al termine di una “indagine divertissement” chiede di conoscerne i criteri.
“Un divertissement. Anzitutto un bentornato al professor Nicola Cadoni, al quale l’Inda ha dato l’incarico di tradurre per il prossimo anno La Pace di Aristofane.
Lo scorso anno aveva tradotto Le Nuvole, sempre di Aristofane. E due. Cadoni insegna Greco e Latino al Liceo classico di Sassari.
Di lui ho apprezzato la conversazione su Il dramma di Aristotele e Platone con gli allievi dell’Accademia dell’arte dell’Inda.
Alle sue spalle, mentre parlava dalla casa di Sassari, ho notato la foto di Antonio Gramsci e, credo, anche quella di Karl Marx e ciò me lo ha reso istintivamente simpatico e non sto a dire perchè.
Il ritorno di Cadoni mi ha spinto a fare una ricerca sui traduttori delle tragedie e commedie greche degli ultimi tre anni e, mettendo insieme alcuni indizi, mi sono fatto l’idea che anche gli amministratori dell’Inda si basano molto sull’intuitus personae nella scelta dei traduttori, più o meno come fa la politica.
A forza di “indagare”, è affiorato un dubbio: si tratta di semplici indizi, oppure, visto che sono più di tre, possiamo considerarli “prove”?
Proseguiamo col professor Walter Lapini: nel 2021 ha tradotto Coefore Eumenidi e quest’anno Agamennone.
Premesso che Lapini è ritenuto un bravo grecista, gli indizi che lo riguardano sono due: insegna all’Università di Genova, credo nella stesso dipartimento di Lettere e filosofia nel quale insegna la professoressa Margherita Rubino – componente del CdA dell’Inda- e fa farte del Comitato di redazione della rivista Dioniso della Fondazione Inda, diretta dal professore emerito Guido Paduano (traduttore nel 2021 delle Baccanti) dell’Università di Pisa.
Altro nome molto gettonato è quello del professor Giorgio Ieranò, dell’Università di Trento. Anche Ieranò è considerato un bravo antichista tant’è che ha tradotto tre tragedie negli ultimi cinque anni, l’ultima, Ifigenia in Tauride, quest’anno. Un record.
Un indizio lo collega a Caterina Mordeglia, che insegna, come professore associato, nel dipartimento di Lettere e filosofia diretto proprio da Ieranò ed è componente, ci risiamo, del comitato di redazione della Rivista Dioniso.
Altro componente del comitato di redazione di Dioniso è il professor Massimo Fusillo, grande studioso di Letterature comparate all’Università dell’Aquila, dipartimento di Lettere e Filosofia.
Fusillo proviene dall’ Università di Pisa e, pur non essendo tecnicamente un grecista, il prossimo anno tradurrà dal greco Medea.
Pisa è anche l’università nella quale insegna Francesco Morosi (ultimo incarico accademico conosciuto quello di assegnista) anche lui componente del comitato di redazione della rivista Dioniso e traduttore di Edipo re, rappresentato quest’anno.
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