Secondo Baio l’autorità giudiziaria intende, così facendo, verificare l’attendibilità delle controdeduzioni delle industrie
La richiesta dell’incidente probatorio sul caso Ias richiesto dalla procura è un punto di non ritorno che dirà molto sul futuro della zona zona industriale siracusana.
Nella nota che segue l’analisi e la spiegazione sulla vicenda di Salvo Baio:
“Perché la Procura ha richiesto l’incidente probatorio sul caso Ias? L’ha richiesto per acquisire, prima della scadenza dei termini per le indagini preliminari, che sono ancora in corso, la prova che il quadro ambientale, da cui è scaturita quella che ormai viene chiamata la tempesta giudiziaria, è tale da legittimare l’esecuzione all’ordinanza del Gip che vieta il conferimento di reflui industriali nel depuratore consortile dell’Ias.
L’incidente probatorio, che si svolge nel contraddittorio delle parti e pertanto consente alle industrie di difendersi dall’accusa di disastro ambientale, viene richiesto quando i magistrati inquirenti hanno il fondato timore che lo stato del luogo oggetto delle indagini possa modificarsi nell’attesa del dibattimento e che, conseguentemente, si renda necessario anticipare i tempi per cristallizzare la prova. L’incidente probatorio è regolato dal codice di procedura penale, articolo 392.
Uscendo dai tecnicismi procedurali, la finalità dell’iniziativa della Procura è basata sul convincimento che a questo punto, in assenza di interventi strutturali sugli impianti dell’Ias a distanza di oltre tre anni dal sequesto giudiziario, lo stop allo scarico dei reflui industriali sia inevitabile, con tutte le conseguenze sul piano della produzione e occupazionali che ne deriveranno.
Forse c’è anche un elemento di prudenza nella strategia della Procura, volto a verificare, prima che scatti il blocco produttivo, l’attendibilità delle controdeduzioni delle industrie inquisite.
In tal caso, l’inchiesta giudiziaria si alleggerirebbe, fermo restando che nel depuratore biologico dell’Ias gli interventi di ristrutturazione, a partire dalla copertura delle vasche, sono indispensabili.
L’impressione comunque è che gli inquirenti siano convinti di avere le carte in regola per procedere e che le risultanze delle indagini siano da loro ritenute solide”.
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