L’amministrazione comunale di Francofonte le rende merito “per la lucidità con cui ha saputo gestire le lunghe e drammatiche ore della tragedia”
E’ Giulia Scalone, la giovane donna carabiniere di Francofonte, che giovedi 27 ottobre è stata presa in ostaggio insieme a colleghi e familiari, nella caserma di Asso, in provincia di Como, da Antonio Milia che poco prima aveva ucciso con la pistola d’ordinanza il comandante, Doriano Furceri.
A renderle il giusto merito sono il sindaco e l’amministrazione comunale che si congratulano “per il coraggio dimostrato durante le drammatiche ore che l’hanno coinvolta nella stazione carabinieri di Asso.
A lei in particolare si deve riconoscere – si legge in una nota – la lucidità con cui ha saputo gestire le lunghe e drammatiche ore, mettendo al primo posto la salvaguardia delle vite umane di tutti i soggetti coinvolti.
Un abbraccio a Giulia e complimenti per il forte senso civico ed istituzionale”.
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