I reati contestati sono: illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto di arma da fuoco
Minacce, intimidazioni mafiose e sabotaggi ai danni di un’agenzia di pompe funebri per costringerla a chiudere sono costate l’arresto a 5 persone.
I reati contestati sono: illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dal metodo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto di arma da fuoco.
il tribunale di Catania ha emesso un provvedimento di arresto nei confronti di 5 persone su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Le misure sono state eseguite dai Carabinieri del nucleo investigativo di Siracusa e della compagnia di Augusta tra i comuni di Solarino, Sortino e Siracusa. LA DICHIARAZIONE DEL MAGG. SANTUCCIO
L’indagine, avviata nel maggio 2020,scaturisce dalla denuncia sporta dal titolare di un’agenzia di servizi funebri di Siracusa per minacce subite da un impresario concorrente e finalizzate ad impedire l’esercizio dell’attività nel comune di Sortino.
Alle minacce verbali, dirette anche ai più stretti collaboratori, è seguita, un mese più tardi, l’esplosione di due colpi d’arma da fuoco contro la sede aretusea dell’agenzia di pompe funebri.
Le indagini, nel frattempo attivate dai Carabinieri di Siracusa diretti dalla Procura Distrettuale di Catania, hanno permesso di identificare il presunto autore dell’intimidazione e di sequestrare l’arma utilizzata.
All’atto intimidatorio sono seguiti diversi “sabotaggi” dell’attività: durante alcune celebrazioni funebri, i collaboratori del titolare sono stati minacciati ed in più occasioni i manifesti funebri esposti nel comune di Sortino venivano strappati o coperti da altri manifesti o addirittura alterati nelle date e ore delle funzioni religiose attraverso l’ apposizione di adesivi.
A novembre 2020 i Carabinieri di Siracusa hanno arrestato un uomo, che si riteneva essere legato al clan “Nardo” di Lentini trovato in possesso di 5 kg di polvere pirica che è risultata destinata ad un attentato dinamitardo ai danni del titolare dell’agenzia di pompe funebri.
“Oltre ad accertare l’esistenza di una rete di controllo sul settore delle onoranze funebri nel comune di Sortino attraverso l’intimidazione via via crescente per indurre il concorrente a cessare l’attività – si legge nella nota dei Carabinieri – l’indagine ha permesso di acclarare la ripartizione territoriale e di interessi tra il clan Santa Panagia ed il clan Nardo.
L’esplosione dei due colpi d’arma da fuoco ai danni dell’attività commerciale nel quartiere “Borgata” di Siracusa, area territoriale in cui insiste ed opera l’omonimo gruppo criminale che costituisce diramazione del clan “Santa Panagia”, determinò infatti l’attivazione del clan aretuseo per derimere la questione relativa all’apertura e l’esercizio della nuova agenzia di pompe funebri di Sortino, comune che rientra nell’area di interesse del clan Nardo”.
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