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per il 18 novembre

Lukoil, il sindacato si divide: la Uil annuncia un presidio fuori dal Ministero

Lukoil, il sindacato si divide: la Uil annuncia un presidio fuori dal Ministero

Cgil e Cisl, invece, hanno già deciso di confermare lo sciopero e il corteo a Siracusa

Il sindacato siracusano si spacca sulla mobilitazione indetta per il 18 novembre sulla questione Lukoil.

Dopo la convocazione per la stessa giornata da parte del Ministero dello sviluppo economico di tutte le parti in causa, comprese leparti sociali, Cgil e Cisl hanno deciso di confermare sciopero e corteo, la Uil invece ha organizzato un presidio proprio fuuori dalla sede del Mise.

“Non escludiamo in futuro il ricorso allo sciopero generale, come soluzione estrema, ma riteniamo che attualmente siano più utili altre forme di mobilitazione in considerazione della convocazione delle parti sociali disposta dal ministro”.

Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, insieme con i segretari generali siracusani delle organizzazioni di categoria Uiltec, Uilm, Feneal, Uiltucs e Uiltrasporti Seby Accolla, Giorgio Miozzi, Severina Corallo, Anna Floridia e Silvio Balsamo.
“Rispettiamo la decisione delle strutture territoriali di Cgil e Cisl – aggiungono – ma ribadiamo per quel giorno, nel corso della riunione, la necessità di un presidio dinanzi al Ministero in modo da far sentire e vedere la presenza dei  lavoratori di Lukoil e del petrolchimico siracusano.
Non ci convince – proseguono – che Cgil e Cisl chiedano il coinvolgimento delle controparti datoriali.
Auspichiamo, – concludono – un ripensamento di Cgil e Cisl mentre annunciamo per il 18 un presidio di fronte al Ministero dello Sviluppo in attesa di conoscere gli esiti del confronto, a seguito del quale decideremo come proseguire con le iniziative che auspichiamo possano essere unitarie”.
Intanto il presidente della Regione Schifani assicura: “Saremo al tavolo con il ministro Urso per contribuire con spirito costruttivo alla soluzione della vicenda.
L’obiettivo inderogabile della Regione Siciliana è la tutela dei posti di lavoro legati allo stabilimento e all’indotto, che la nostra Isola non può permettersi di perdere e noi faremo tutto il possibile per difenderli.
Questo – conclude  – nella piena consapevolezza che il governo nazionale adotterà ogni iniziativa volta alla positiva soluzione della vicenda”.

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