Il Comune ha evidenziato alcune criticità e ha proposto alcuni aggiustamenti del Dl
Riunione della Commissione Industria in Senato nei giorni scorsi. In videoconferenza, per il Comune di Priolo, è intervenuta Maria Grazia Pulvirenti, sindaco facente funzioni e anche il consulente legale-ambientale Giuseppe Carrubba.
Pulvirenti ha proposto un emendamento al D.L. 187 del 2022, dopo aver rilevato che nel Decreto esistono alcune criticità, in particolare quando impone alle imprese di garantire “con ogni mezzo” la sicurezza degli approvvigionamenti, senza però specificare che ciò dovrà comunque avvenire nel pieno rispetto della normativa ambientale e garantendo la tutela della salute e della sicurezza pubblica.
Il decreto impone inoltre di garantire con ogni mezzo “il mantenimento, la sicurezza e l’operatività delle reti e degli impianti: così facendo tale parte della norma parrebbe collidere con il dover garantire con ogni mezzo la sicurezza degli approvvigionamenti.
“Sembrerebbe ovvio – ha affermato la Pulvirenti – che le imprese debbano garantire con la “sicurezza” delle reti e degli impianti anche il rispetto della normativa ambientale e la tutela della salute e sicurezza pubblica, ma sarebbe comunque opportuna una specificazione in tal senso”.
Preoccupazione per la parte che impone alle imprese di astenersi da comportamenti che possano mettere a rischio la continuità produttiva, introducendo il dubbio che possano farlo anche in deroga alla normativa ambientale.
Anche da ciò deriva la proposta di emendamento del sindaco facente funzioni all’art. 1, comma 1, dove si ritiene necessario specificare che tutto quanto imposto dovrà comunque essere eseguito nel pieno rispetto della normativa ambientale e della tutela della salute e sicurezza pubblica.
“Altro fattore di rischio – ha sottolineato Maria Grazia Pulvirenti – è la continuità produttiva di tutte le imprese del polo petrolchimico di Priolo visto l’imminente e concreto pericolo del blocco dell’impianto.
Essendo l’unico in provincia di Siracusa a poter trattare i reflui industriali provenienti da quasi tutti gli impianti del petrolchimico, compresa la Isab Lukoil, se tali società dovessero cessare immediatamente il conferimento dei reflui al depuratore in pochi giorni tutti i conferitori sarebbero costretti ad interrompere i cicli produttivi, bloccando dunque, per altre cause, ciò che la norma di cui parliamo intende tutelare, cioè la continuità produttiva”.
“Per tali ragioni – ha continuato il sindaco facente funzioni – il Governo nazionale dovrà mettere in campo altre misure di salvataggio della produzione nel settore degli idrocarburi, o emendando ed integrando il Decreto in fase di conversione, o introducendo norme ad hoc.
Solo un esercizio in deroga all’Aia richiesta dalla Ias,ma sempre per il periodo strettamente necessario all’adeguamento dell’impianto – ha aggiunto – potrebbe consentire la prosecuzione delle attività di depurazione e scarico in mare del depuratore consortile e dunque garantire la continuità produttiva che si intende salvaguardare”.
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