Sollecitato inoltre l’intervento della deputazione regionale sul presidente della Regione, Schifani, per coordinare una strategia di risanamento del teatro
Il fronte dei contrari dei concerti al Teatro Greco di Siracusa non si ferma e in un documento ribadisce le proprie ragioni, puntando l’attenzione in modo particolare sul ruolo e sui compiti della Commissione Anfiteatro Sicilia che ha rilasciato l’autorizzazione.
Tanti i nomi che hanno redatto il documento: Beatrice Basile, Marina De Michele, Alessandra Trigilia, Salvo Baio, Mario Blancato, Antonino Di Guardo, Roberto Fai – hanno aderito ad oggi: Giuseppe Astuto, Giacomo Biondi, Elio Cappuccio, Fabio Caruso, Umberto Di Giovanni, Paolo Fai, Massimo Frasca, Corrado Giuliano, Vera Greco, Paolo Madella, Paolo Magnano, Maria Cristina Marino, Mariella Muti, Egidio Ortisi, Katia Perna, Pietro Piazza, Augusto Sinagra, Paolo Tuttoilmondo, Anna Lucia Valvo, Flavia Zisa.
A questi nelle ultime ore si sono aggiunte le adesioni di Margherita Corrado, già senatrice., Pucci Piccione, Vittorio Pianese.
Di seguito il documento: “Gli allarmi lanciati lo scorso anno da studiosi, intellettuali, cittadini sensibili all’esigenza di tutela del teatro sono caduti nel vuoto.
Chi dovrebbe salvaguardare l’integrità del monumento, peraltro già compromessa, o tace o addirittura spalanca la cavea agli organizzatori di eventi musicali.
A maggio del 2022, il sindaco Italia, nel tentativo di spegnere la rovente polemica sull’utilizzo del Teatro Greco per spettacoli pop, ebbe a dichiarare pubblicamente che: ” Va certamente data la priorità alla conservazione e tutela del Teatro” aggiungendo che “Università e alcune aziende di primo piano hanno presentato prototipi di copertura dell’impianto scenico.” Non è dato sapere se sia stato realizzato qualche prototipo di copertura dal momento che, dopo quell’annuncio, è caduto il silenzio.
La domanda alla quale gli enti competenti devono dare una risposta tecnicamente plausibile è questa: gli eventi musicali di cui si parla sono compatibili con le condizioni in cui si trova il teatro?
Il professore Lorenzo Lazzarini dell’Università di Venezia, ritenuto la più autorevole voce in campo internazionale in materia di conoscenze e competenze tecniche sui materiali lapidei, non ha esitato a dire che il Testro Greco è ‘cariato e alveolato’.
Se si vuole salvaguardare il monumento – è il suo ragionamento – bisogna eseguire tutta una serie di indagini in situ e in laboratorio per fare una corretta diagnosi sul suo stato di salute, che in questi ultimi anni è peggiorato.
‘Sono a rischio di distacco – ha ammonito Lazzarini- pezzi consistenti, soprattutto gli spigoli aggettanti se sottoposti al peso di persone e materiali. Non si può più aspettare. Sarebbe delittuoso far finta di non vedere ciò che evidente.’
Di fronte a queste nette dichiarazioni, il Comune di Siracusa, la Fondazione Inda, la Soprintendenza ai Beni culturali, la Direzione del Parco archeologico e l’Assessorato regionale ai Beni culturali, hanno il dovere di intervenire perché vengano effettuate tutte le indagini tecniche e le manutenzioni necessarie per arrestare il degrado della pietra, evitando nel frattempo un sovraccarico antropico e un uso scriteriato del monumento.
In questo quadro, sarebbe opportuno che la deputazione regionale intervenisse sul presidente della Regione Sicilia, Schifani, per coordinare una strategia di risanamento del teatro, che è di proprietà regionale.
Un discorso a parte va fatto sui compiti e la composizione della Commissione Anfiteatro Sicilia preposta all’autorizzazione degli spettacoli.
La Commissione, istituita con decreto dell’ottobre 2020 dell’assessore ai Beni culturali e dell’assessore al Turismo, Sport e Spettacoli ha come scopo principale la valorizzazione turistica dei siti dove si svolgono gli spettacoli.
Tuttavia il decreto pone come condizione ‘che la destinazione d’uso sia compatibile con il carattere storico ed artistico del bene’.
Nella commissione, formata da dirigenti dei due assessorati e da un componente esterno ‘di comprovata esperienza nel settore dello spettacolo’, l’unico in grado di valutare con cognizione di causa la compatibilità degli spettacoli con il sito in cui si svolgono è il direttore del Parco archeologico, il quale, assurdamente, ha solo voto consultivo, mentre l’altro componente, il sindaco Italia, che ha voto deliberativo, è notoriamente favorevole agli spettacoli al Teatro Greco.
Non occorre spendere molte parole per dire che la Commissione per sua natura e composizione non ha dato fin qui alcuna prova di rigore nel valutare la compatibilità degli spettacoli con il “carattere storico e artistico del bene” culturale. Tutt’altro.
Ecco perchè la prima cosa da fare è rivedere i suoi compiti e modificare la sua composizione.
Da parte nostra anticipiamo l’intenzione di acquisire gli atti della Commissione per verificare il rispetto delle condizioni previste dal decreto istitutivo e non escludiamo ulteriori iniziative”.
Intanto Pucci Piccione ha preannunciato la prossima convocazione dell’Associazione Amici dell’Inda “per una presa di posizione ufficiale e per promuovere ulteriori iniziative sulla base di quanto Enrico Di Luciano, sin dai primi passi delll’Associazione, ha sempre affermato sulla tutela del monumento e sugli spettacoli musicali”.
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