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“Questo non è un Paese per vecchi”: l’amaro sfogo della moglie dell’ex sindaco Fausto Spagna dopo una visita specialistica in ospedale

umberto I

La donna è rimasta amareggiata per la frettolosità della visita ma soprattutto per l’assenza, pressoché totale, di attenzione, umanità ed empatia

Anziani invisibili, anche in ospedale, dove invece i loro problemi di salute dovrebbero essere trattati con maggiore cura e soprattutto con empatia e umanità.

“Questo non è un Paese per vecchi”: a dirlo è Costantina, moglie dell’ex sindaco di Siracusa, Fausto Spagna, che racconta l’esperienza, negativa da questo punto di vista, vissuta dal proprio marito nel corso di una visita specialistica all’Umberto I a causa di un’improvvisa perdita dell’udito.

Costantina è amareggiata e decide di raccontare quanto accaduto. Queste le sue parole:

Non è un Paese per vecchi. Un uomo anziano non è che una cosa miserabile. Una giacca stracciata su un bastone. Ieri, dopo un’attesa di 1 ora e 30 minuti, un anziano signore finalmente è entrato nello studio dell’otorinolaringoiatra di turno dell’Ospedale Umberto I di Siracusa.
Aveva pagato il suo ticket, aveva atteso tutto il tempo necessario, in mezzo a tanti altri pazienti, seduto nello squallido corridoio con qualche sedile divelto in mezzo ai pochi fortunati che avevano conquistato un posto a sedere. Nessuno sapeva quando sarebbe stato il proprio turno perché nessuno si era preso cura di distribuire un numeretto che facesse almeno giustizia dell’ordine di arrivo o di orario dell’appuntamento.
Quando è entrato nello studio, lo specialista aveva gli occhi bassi su qualche foglio sulla scrivania e ha a malapena risposto al saluto. L’anziano signore si è seduto nella poltrona per la visita ed il medico ha preso l’audioscopio, lo ha avvicinato ad un orecchio: è pulito, tutto ok. Lo ha avvicinato all’altro orecchio: è pulito, tutto ok. La visita è durata 7 secondi netti. Quasi 3 euro al secondo. La donna che ha accompagnato l’anziano signore ha provato a dire al medico che il problema è la perdita improvvisa dell’udito. Ma anche la specialista dell’udito non ha sentito e comunque non ha risposto.
L’anziano signore, perplesso, se ne torna a casa.
Compresa nel ticket pagato, c’è anche la visita audiometrica e questa mattina l’anziano signore attende un’altra ora e mezza nello stesso corridoio squallido, con il sedile divelto. Tante persone si aggirano confuse e anche oggi nessuno sa quando sarà il proprio turno.
Finalmente il tecnico audiometrista apre la porta e fa entrare l’anziano signore. Lo accoglie con l’aria scocciata. E’ nervosa ed è anche piuttosto scortese, ma tanto lui è vecchio e malfermo a causa di una recente febbre e l’audiometrista capisce che non ci sarà alcuna reazione. Oltretutto è anche un vecchio per bene che non avrebbe comunque reagito alla scortesia ostentata e gratuita. Lo fa entrare in una cabina, gli fa due domande che lui non sente bene e dopo 2 minuti l’anziano è fuori dalla cabina. Lo fa sedere accanto ad un tavolino di metallo, prende appunti e dopo due minuti l’audiometrista esce dalla stanza. Ritorna con un tracciato su un foglio sottoscritto da un medico, che però non si è visto.
Ora con il referto dell’otorinolaringoiatra che recita laconicamente “Otoscopia: MMT integra nella norma” e con la rilevazione audiometrica del tecnico, sottoscritta dal medico che non si è visto che svela la diagnosi di ipocusia bilaterale percettiva, l’anziano signore può tranquillamente tenersi il suo problema di improvvisa perdita dell’udito e nessuno dei medici si è curato di disporre ulteriori accertamenti o terapie. Ma una strada c’è. E’ verso l’aeroporto, verso Milano, verso un buon centro privato di otorinolaringoiatria che possa prenderlo in cura sul serio.
Nell’Ospedale di Siracusa ci sono ottimi medici e ottimo personale sanitario e qualcuno ho avuto la fortuna di incontrarlo, ma tra loro non si possono annoverare i protagonisti di questa storia.

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