“Bisogna pensare esclusivamente al bene della città – ammonisce Napoli – anteponendo alle ambizioni personali l’interesse collettivo”
E’ burrasca nel centrodestra sul metodo per arrivare alla scelta del candidato a sindaco della coalizione.
Alla nota congiunta di Bandiera, Bonomo, Cafeo e Vinciullo di questa mattina che si tiravano fuori dai giochi per arrivare ad una scelta quanto prima possibile, replica il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Napoli.
“Il metodo adottato – riferisce – mira a ad individuare un candidato sindaco condiviso da tutti: ciascun partito di coalizione indica un nome rappresentativo che passa al vaglio del tavolo, così da scegliere il nome che possa correre, sostenuto da tutta la squadra di centrodestra, alla carica di primo cittadino.
Al tavolo di centrodestra – specifica – hanno partecipato i rappresentanti di tutti i partiti di coalizione, scelti dal proprio organico.
Vinciullo, Cafeo, Bandiera e Bonomo sono rispettivamente Commissario provinciale della Lega, dirigente provinciale della Lega, dirigente provinciale di Fi e Commissario provinciale di Mpa, ampiamente rappresentati nel tavolo di centrodestra.
Non è stato FdI – evidenzia Napoli – a decidere chi fosse titolato a rappresentare il singolo partito.
Se poi, all’interno della Lega, Fi ed Mpa vi sia discordanza, è necessario che questi partiti risolvano le proprie divergenze al proprio interno, al fine di avere un confronto sereno e costruttivo.
FdI – tiene a sottolineare il commissario – è l’unico partito di coalizione che ha manifestato di avere un nome rappresentativo sul quale poter discutere, ma allo stesso tempo si è resa disponibile a fare un passo indietro nel momento in cui si dovesse convergere su una figura che metta tutti d’accordo.
Se il metodo intrapreso non è condiviso dagli esponenti della nota congiunta – prosegue – ci dicano quale possa essere quello più opportuno.
Bisogna pensare esclusivamente al bene della nostra città – ammonisce in conlusione Napoli – a prescindere dalle ambizioni personali, anteponendo a queste l’interesse collettivo”.
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