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amministrative 2023

Verso il ballottaggio, Italia all’attacco di Messina: “La sua prima giunta designata non è durata nemmeno un mese”

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“Mancanza di rispetto verso gli elettori-cittadini che al primo turno hanno votato una proposta politica e una squadra di governo”

“Il primo rimpasto è servito”. Così il candidato a sindaco per il ballottaggio dell’11 e 12 giugno, l’attuale primo cittadino di Siracusa Francesco Italia, commenta l’azzeramento da parte del candidato Ferdinando Messina degli assessori designati all’indomani dei risultati del primo turno delle amministrative e del nuovo assetto della sua ipotetica giunta.

“Prima ancora che il candidato Messina abbia la possibilità di sedere a Palazzo Vermexio, come egli spera ma come non sarà – dichiara Italia – la sua prima Giunta designata non è durata nemmeno un mese.

Nel tentativo di vincere le elezioni e recuperare il disastro della sua coalizione – prosegue – Messina prova ad applicare una sorta di Manuale Cencelli 3.0 probabilmente in base a una sua analisi del voto in città, e così tenta di piazzare personaggi noti e riferiti ad alcune frazioni, e dall’altra cerca di serrare le fila non essendovi riuscito al primo turno.

Rispetto alle proprie liste, Messina ha perso 2mila 777voti e questo dimostra – aggiunge Italia – la fragilità della proposta di Messina, ma soprattutto l’evidente mancanza di rispetto verso gli elettori-cittadini che al primo turno hanno votato una proposta politica e una squadra di governo, e ai quali all’improvviso, al secondo turno, viene proposta una squadra totalmente diversa.

Al di là delle valutazioni politiche – insiste Italia – c’è un profilo etico di rispetto degli elettori e delle persone
designate che fa rabbrividire, ma che è la cifra di quello che potrebbe rivelarsi un pericoloso ritorno al passato e alle logiche di spartizione prive di qualsivoglia senso del bene comune”.

Poi il candidato a sindaco Francesco Italia, a qualche giorno dalla conclusione della prima fase delle elezioni amministrative e in vista del ballottaggio dell’11 e del 12 giugno, analizza il risultato della prima tornata.

“Siccome la matematica non è un’opinione – afferma – appare evidente che Messina si sia del tutto inventato che – avendo io preso il 24% – allora il 76% della città mi avrebbe sfiduciato.

È una lettura bizzarra e senza alcun senso né politico né sotto il profilo dei fatti.

Eravamo 8 candidati a sindaco. Se il ragionamento di Messina avesse un senso – incalza – allora avendo lui preso circa il 32%, egli stesso dovrebbe ammettere che il 68% della città lo avrebbe sfiduciato.

Non è così, ma se proprio vogliamo parlare di numeri l’unico dato che va rilevato – evidenzia Italia – è che in realtà le sue 7 liste hanno preso molti più voti di quanti ne abbia presi lui.

Il candidato Messina, in tal senso, ha perso circa 2mila e 800 voti di preferenza mentre io hopreso circa 3mila e 500 voti in più.

Questi miei sono voti arrivati da tutte le liste in maniera trasversale, mentre la cosa più grave per Messina è che i suoi, ovvero coloro che all’interno delle 8 liste erano candidati nella sua coalizione, abbiano deciso di scegliere sindaci differenti.

Questo significa che Messina – conclude Italia –  non è riuscito a convincere nemmeno i suoi, figuriamoci se potrà mai convincere i siracusani”.

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