Il carburante è stato analizzato e trovato non a norma per basso punto di infiammabilità
Sequestro preventivo di circa 18.000 litri di gasolio rinvenuti presso sette impianti di distribuzione stradale i cui gestori sono stati deferiti alle Procure della Repubblica di Trapani e Marsala per frode in commercio.
I funzionari doganali con l’ausilio del Laboratorio chimico mobile in dotazione, insieme ai finanzieri del Gruppo Trapani, della Compagnia Marsala e della Compagnia Alcamo hanno sottoposto a verifica circa il 40% degli impianti di distribuzione di carburante della provincia di Trapani, oltre a depositi privati e autocisterne utilizzate per il trasporto di prodotti energetici.
Hanno rinvenuto ingenti quantitativi di gasolio non a norma per basso punto di infiammabilità, pronto per essere fornito agli automobilisti.
La diminuzione di tale parametro, che nella pratica può avvenire per miscelazione abusiva del gasolio con sostanze estranee come solventi, carburanti avio, benzine e oli vegetali esausti, oltre ad arrecare danno alle casse erariali per mancata corresponsione delle imposte gravanti sui carburanti destinati all’uso autotrazione, crea condizioni di pericolosità sia per gli utilizzatori finali che per gli stessi operatori del settore.
Tra l’altro, un carburante di scarsa qualità, nell’uso prolungato, produce effetti negativi sugli ingranaggi dei motori, accrescendo le emissioni di gas di scarico oltre i normali limiti previsti dalle normative europee, a tutto danno della salute pubblica e dell’ambiente.
Per di più, il cliente finale acquista inconsapevolmente tale prodotto a prezzo pieno, ovvero gravato da accise e Iva, in realtà non interamente versate allo Stato.
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