Richiesta di intervento rivolta alle istituzioni preposte “per garantire davvero il mare per tutti”
Si moltiplicano le segnalazioni sull’impossibilità di poter fruire liberamente del mare a Siracusa.
A porre il problema è l’associazione Natura Sicula che rileva come sia sempre più difficile “fare un bagno senza subire un salasso o senza trovare recinzioni”.
Sono diversi i cittadini che lamentano il problema: “Le poche spiagge del capoluogo sono quasi del tutto affidate alla gestione di stabilimenti privati, e le coste rocciose sono zeppe di abitazioni abusive su suolo demaniale.
Lo spazio vitale a disposizione dei comuni mortali è quasi inesistente.
Chi non può permettersi di spendere cento euro per una sola giornata di mare (dei quali 30-40 € per una postazione con due ombrelloni, 5-10 € per parcheggiare, e il resto per mangiare obbligatoriamente – in barba a qualsiasi legge – presso la struttura prescelta, con annessi tentativi illegali di perquisizioni delle borse alla ricerca di cibo) o semplicemente si rifiuta di far parte di questo sistema o migra verso altre provincie limitrofe.
Qualora si volesse optare per le scogliere del Plemmirio – viene fatto notare – si faccia ben attenzione a non disturbare i residenti delle villette e delle strutture ricettive costruite sul demanio marittimo, con tanto di recinzioni e discese a mare rese private e cementificate sul suolo pubblico”.
Da qui la richiesta di intervento rivolta alle istituzioni preposte “per garantire davvero il mare per tutti”.
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