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La riserva di Pantalica nel mirino dei piromani: scoperto un nuovo tentativo di appiccare il fuoco

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Gli operatori hanno trovato macchia bruciata proprio vicino alla zona in cui era stato fermato il vasto incendio di fine luglio

La riserva di Pantalica nel mirino dei piromani. Dopo l’incendio devastante del 25 e 26 luglio scorsi,quando sono stati ridotti in cenere circa 1.000 ettari di riserva, domenica 6 agosto è stato sventato un nuovo tentativo di appiccare il fuoco.

“Gli operatori – ci spiega Giancarlo Perrotta, dirigente provinciale del Servizio 16 del Dipartimento Sviluppo Rurale, ente gestore delle riserve – hanno trovato macchia bruciata proprio vicino alla zona in cui era stato fermato il vasto incendio di fine luglio.

Se questo tentativo si fosse esteso – dice – avrebbe potuto coinvolgere la Valle dell’Anapo”.

Ma proteggere la Riserva di Pantalica, zona naturalistica di grande pregio, che ospita anche una preziosa area archeologica. in cui si trova una delle più imponenti necropoli rupestri d’Europa, non è cosa di poco conto.

“Il personale – riferisce il dirigente Perrotta – è in servizio ogni giorno dalle 7 del mattino alle 20 di sera. Di notte non c’è presidio.

A noi – tiene a precisare – non compete come funzione quella dell’intervento. Noi possiamo solo denunciare tutte le infrazioni che rileviamo.

E’ necessario, a mio avviso – aggiunge – potenziare uomini, mezzi e attività di prevenzione e controllo del territorio, cosa che ho già segnalato al prefetto”.

Intanto vanno avanti le indagini sull’incendio del 25 e 26 luglio: i carabinieri per la Tutela forestale hanno repertato, nel corso dei sopralluoghi, alcune tracce, le cosiddette impronte del fuoco allo scopo di ricostruire l’incendio boschivo, servendosi anche delle foto satellitari.

Nel report depositato in Procura a Siracusa, ebbe indicato che i piromani si sarebbero serviti di un accendino per avviare le fiamme poi alimentate dal vento.

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