E’ ritenuto lo strumento più efficace per prevenire le forme più gravi delle due malattie
“La vaccinazione, sia contro l’influenza che il covid 19, rappresenta lo strumento più efficace per prevenire le forme più gravi delle due malattie causate dai virus, ridurre i ricoveri ospedalieri e la mortalità soprattutto tra le fasce più fragili”.
E’ il messaggio lanciato alla cittadinanza dallele Istituzioni presenti al fianco dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa all’ospedale Umberto I, in occasione della manifestazione Influday.
L’evento, al quale ha collaborato il Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, ha visto la
partecipazione assieme al commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, al direttore sanitario Salvatore Madonia, al direttore medico di presidio Paolo Bordonaro, al direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico Lia Contrino, ai dirigenti medici e al personale sanitario e amministrativo dei reparti ospedalieri e dei Distretti sanitari, ai responsabili delle Unità operative Educazione alla Salute e Comunicazione e Informazione Enza D’Antoni e Adalgisa Cucè, autorità e rappresentanti delle Istituzioni locali e delle categorie mediche e sociali.
Presenti il comandante della Polizia Stradale Antonio Capodicasa, il luogotenente Pasquale Bruno dell’Aeronautica Militare, il dirigente dell’Ufficio Sanitario della Questura di Siracusa Daniele Tarantello, il capitano di corvetta
comandante Anna Bonanno in rappresentanza del Comando della Capitaneria di Porto di Siracusa, l’ispettrice della Croce Rossa Italiana Donatella Capizzello.
Per tutta la mattinata, nell’area antistante l’ingresso principale dell’ospedale di Siracusa è stata data la possibilità alla cittadinanza di sottoporsi alla vaccinazione grazie alla presenza di una postazione medica ed infermieristica del Dipartimento, attrezzata sia per il vaccino antinfluenzale che per quello anti-covid.
Lo scorso anno per l’antinfluenzale ha registrato una percentuale del 51 per cento nella popolazione over 65 e di appena il 16,5 per cento di tutta la popolazione in linea con l’andamento regionale.
Fra i fattori che probabilmente hanno determinato questa riduzione delle coperture lo scorso anno si può pensare alla cosiddetta pandemic fatigue, cioè una crescente demotivazione e sospetto da parte delle persone nel mettere in atto comportamenti protettivi.
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