Appello di Recano a far fronte comune tra sindacato, movimenti, associazioni, cittadini
“Il Petrolchimico siracusano escluso definitivamente dalla possibilità di intercettare progetti compatibili con gli indirizzi del Pnrr, fatto che evidenzia la fragilità di un sistema industriale pesantemente sbilanciato sulle fonti fossili e sul petrolio in particolare”.
Inizia così l’intervento del segretario provinciale della Fiom Cgil, Antonio Recano.
“Ma se risulta sconcertante il silenzio sul presunto piano industriale di Isab Goi come sulla vicenda Ias – scrive il segretario – risulta ancora più inaccettabile il silenzio di aziende come Eni – con le sue controllate Veralis ed Eni Rewind – che fugge il ruolo da protagonista nella rinascita di un polo industriale caratterizzato da una sua storica e pesante presenza.
Occorre rompere le resistenze delle multinazionali – affonda il colpo Recano – e pretendere vengano rese esplicite le proposte e gli strumenti necessari per rendere concretamente sostenibile il processo di transizione, riqualificazione e
rilancio del Petrolchimico.
Occorre individuare – continua – progetti di riconversione e riqualificazione industriale che promuovano investimenti, per le bonifiche, l’efficientamento energetico dei siti, per la riqualificazione delle produzioni e delle aree dismesse, per la realizzazione di infrastrutture e il potenziamento e la valorizzazione di quelli esistenti, a
partire dal porto di Augusta, l’Autoporto di Melilli alle aree di Punta Cugno e Marina di Melilli, realizzando una rete di economia circolare capace di generare nuovo valore.
Da qui l’appello a mettere insieme sindacato, movimenti, associazioni, cittadini “per costruire una mobilitazione che sappia ricostruire quell’iniziativa sociale che può determinare un cambio di passo nelle politiche del governo e delle imprese”.
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