Da dicembre a marzo sono stati realizzati dei veri spazi di ascolto in collaborazione con il Liceo Corbino
“Prendersi Cura dell’Altro”: questo il tema centrale del Progetto Teseo, promosso dal Rotary International Distretto 2110.
A Siracusa se ne è occupato il Rotary Club Siracusa Monti Climiti, con “Ri_Contattiamo_Ci” Spazio Teseo, in collaborazione con il Liceo Scientifico e Scienze Umane “O.M.Corbino”.
Responsabili le docenti di Scienze Umane, Paola Burgio e di Religione, Lucia Corso, la psicologa Francesca Perrone ed il dottore Cesare D’Antiochia.
“Il nostro obiettivo – commenta la prof.ssa Paola Burgio – è stato quello di creare degli spazi interattivi con dei mediatori di ascolto”.
Dunque i quattro mesi previsti, da dicembre a marzo, sono stati realizzati dei veri spazi di ascolto sia nell’Aula Magna del Liceo sia nella sede dell’Associazione Mutilati di Guerra.
Con medici, genitori, docenti, esperti e collaboratori i giovani hanno potuto interagire e realizzare delle vere attività formative di rinforzo dell’autostima e della cura del sé a supporto del disagio giovanile.
Hanno partecipato al Progetto Teseo cinque terze classi e cinque quarte del liceo Corbino. Tra i collaboratori anche gli stessi figli dei mutilati di guerra con le loro testimonianze.
“Il Rotary Club Sr Monti Climiti – commenta il presidente Fabio Faraci – mostra ancora una volta grande impegno e sensibilità con un servizio su un tema sociale molto delicato ed importante per i nostri giovani”.
Tanti gli enti convolti come il Consultorio familiare Siracusa ODV con le psicologhe esperte, l’Associazione Floweur APS e OIPA di Floridia, Silva Danza e musical, l’Osservatorio Provinciale Territoriale con la dott.ssa Rossana Gangi, l’Istituto Chindemi, la cantautrice Arianna Paci, e l’Associazione Amici per la coda O.d.V., Rifugio Piccolo Panda.
Sabato scorso, nell’Aula Magna dell’Università di PaIermo, i responsabili del Progetto Teseo con il presidente, Fabio Faraci, si sono incontrati con altri ventitré Rotary del Distretto ed il Governatore Goffredo Vaccaro.
“Ad oggi – conclude la docente Paola Burgio – questo primo step ha portato alla realizzazione anche di uno spot, una storia a fumetti ed una massiccia divulgazione sui social.
Lo scopo è quello di rendere i giovani consapevoli che il loro sentire possa essere condiviso dai loro coetanei ma anche da adulti e, quindi, far capire loro di non essere né deboli né soli ma semplicemente umani”
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