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Via Lido Sacramento: la replica dell’assessore Pantano

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“I lavori alla data odierna non risultano ultimati”

Dopo i rilievi mossi dall’ex assessore Carlo Gradenigo sui lavori in via Lido Sacramento e la replica a mezzo social del sindaco Italia, sulla vicenda interviene oggi l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Pantano.

“Mi preme far chiarezza per dare alla cittadinanza una corretta informazione. I lavori alla data odierna non risultano ultimati, in quanto sul lato mare, area in cui insistono i detriti franati oltre ai materiali di risulta dei successivi lavori di scavo, è prevista la realizzazione di una scogliera.

Questa avrà una doppia funzione: da una parte mitigherà l’impatto visivo della palificazione e dall’altra fungerà da protezione dalle onde per la parte strutturale e consentirà al tempo stesso la eventuale fuoriuscita di acque provenienti dal sottosuolo.

Difatti – prosegue l’assessore – dalle indagini geologiche eseguite da tecnici specializzati, è emersa la seguente
stratificazione del sottosuolo: nel primo tratto e per una profondità di circa mt 1,50/2,00 il terreno è costituito da una serie di falde di pietra calcarea; nel secondo tratto a circa venticinque metri di profondità è presente un compatto banco di argilla che non consente il passaggio di eventuali acque di falda.

Inoltre – aggiunge Pantano – i pali infissi in uno degli interventi, 18 metri, e nell’altro 13 metri, riportano nell’intera lunghezza un distanziamento l’uno dall’altro di circa 25 cm, distanziamento volto a garantire il normale deflusso di eventuali acque di falda consistenti.

È chiaro – continua l’assessore – che già tutto questo sarebbe stato sufficiente a garantire il normale deflusso delle acque, ma si sono adottate ulteriori misure di prevenzione: alla base della trave di collegamento di tutti i pali, a circa 70 cm dal piano stradale, misura di prevenzione che è stata erroneamente scambiata per un muro in cemento armato, sono stati poi previsti dei fori equidistanti e di adeguato diametro con lo scopo di facilitare lo smaltimento delle acque”.

“Crediamo che queste misure di prevenzione – conclude – sarebbero già state sufficienti a prevenire qualsiasi rischio; ma al fine di una maggiore attenzione e tutela, abbiamo voluto adottare un ulteriore sistema di prevenzione di supporto ai precedenti: la realizzazione di uno scavo all’interno della corsia stradale, largo un metro e profondo un metro e trenta, praticamente al di sotto della trave etichettata dal signor Gradenigo come “muro in cemento armato”, al fine di creare un vespaio di pietrame di media pezzatura.

Quest’ultimo intervento creerà una pendenza che consentirà di far confluire le acque all’interno di due grandi pozzetti che, attraverso una tubazione di scarico, condurranno le acque di falda verso il mare.

L’intervento nel suo complesso è frutto di indicazioni forniteci da tecnici specializzati del settore e dell’impegno indefesso dell’Amministrazione alla risoluzione delle criticità emerse”.

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