Nella attuale sede provvisioria, dopo un veloce riadeguamento dei locali, rientrerà da Avola il reparto di Oncologia
Ulteriore sopralluogo nell’area del nuovo pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa per verificare lo
stato di avanzamento dei lavori di adeguamento strutturale e tecnologico.
Dai tecnici ha ricevuto rassicurazioni che per la seconda metà di settembre l’area sarà completata in tutti i suoi aspetti e si potrà procedere alla sua inaugurazione con il trasferimento del Pronto soccorso dalla attuale sede provvisoria dove, dopo un veloce riadeguamento dei locali, rientrerà da Avola il reparto di Oncologia.
Nel frattempo è stata consegnata ed è in corso l’installazione della nuova apparecchiatura radiologica rx che, insieme agli ecografi e alla Tac saranno a servizio esclusivo del Pronto soccorso per evitare agli utenti il trasferimento al piano terra per le indagini di radiodiagnostica.
In via di completamento, ancora, i lavori di realizzazione dell’ampia sala di attesa alla quale è stato destinato l’intero edificio prospiciente l’ingresso del Pronto soccorso, dove era allocato, tra gli altri, il posto di polizia, a cui è stata individuata una migliore e più adeguata sistemazione all’interno dell’area di emergenza.
“Pur comprendendo le legittime aspettative della collettività per un Pronto soccorso con ambienti più consoni rispetto agli attuali – ammette il direttore generale – ho ritenuto opportuno attendere il completamento dei lavori e delle dotazioni di arredi e tecnologiche, compresa la nuova apparecchiatura di radiodiagnostica che ci è stata consegnata soltanto in questi giorni, per evitare disagi con lavori in corso.
Particolare menzione – prosegue – merita la sala di attesa, ideata secondo i principi biofilici e di umanizzazione degli ambienti e dei servizi, contribuendo al miglioramento della qualità di vita di tutti i fruitori dal personale sanitario, ai pazienti, agli accompagnatori
“Seppur in presenza di un progetto di realizzazione del nuovo ospedale – conclude – le attuali strutture devono essere mantenute al passo con i tempi e allineate ai più moderni standard assistenziali”.
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