Prima il raduno nella chiesa di Santa Lucia alla Badia seguito dal pellegrinaggio e dall’ingresso in Cattedrale dietro la croce
L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, presiedendo ieri la solenne celebrazione nel giorno di Natale nella chiesa Cattedrale alla presenza della reliquia del corpo di Santa Lucia,ha anche aperto l’Anno Santo a Siracusa.
Papa Francesco nella bolla “Spes non confundit” ha stabilito che l’anno giubilare si aprisse il 24 dicembre con l’apertura della porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano.
La domenica successiva il 29, festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, si celebrerà l’apertura del giubileo nelle altre chiese.
Con una concessione straordinaria, proprio per la presenza del corpo di Santa Lucia a Siracusa, il Santo Padre ha permesso che l’anno giubilare si aprisse per la chiesa di Siracusa nel giorno di Natale.
Il segno peculiare della solenne apertura dell’anno è stato il pellegrinaggio con l’ingresso processionale dietro la croce: prima il raduno nella chiesa di Santa Lucia alla Badia in piazza Duomo seguito dal pellegrinaggio e dall’ingresso in Cattedrale.
IL’ingresso del popolo di Dio è avvenuto attraverso la porta principale sulla soglia e l’arcivescovo Lomanto ha innalzato la croce, rivolto verso il popolo.
Quindi si è diretto al fonte battesimale dal quale ha presieduto il rito della memoria del battesimo.La celebrazione della messa è stata il vertice del rito di apertura dell’anno giubilare.
Al termine della celebrazione eucaristica è stata inaugurata una lapide su piazza Duomo, come segno e memoria che tutti i siracusani potranno leggere quando passeranno: un monumento che ricorda la presenza spirituale perenne di Lucia a Siracusa.
Ad inaugurarla l’arcivescovo Lomanto, il sindaco Francesco Italia ed il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione.
Sulla lapide un passo preso da una preghiera composta dall’arcivescovo rivolta a Santa Lucia.
Lomanto ha evidenziato che in questo Natale del Signore siamo invitati ad accogliere e a vivere un triplice pellegrinaggio: la venuta di Dio tra di noi, la visita di Santa Lucia da Venezia a Siracusa, l’avvio del Giubileo che ci vuole “Pellegrini di speranza”.
Il pellegrinaggio del Giubileo sia «una ricca esperienza di grazia e di misericordia». “Il Giubileo deve farci prendere coscienza della necessità del perdono di Dio, a livello personale e comunitario.
Perciò è necessaria l’implorazione a Dio, la nostra preghiera, perché la grazia di Dio discenda, ci perdoni, ci rinnovi e ci faccia veramente santi” ha detto l’arcivescovo.
Poi il richiamo a Santa Lucia che indica il modo proprio di seguire il Signore: “Santa Lucia ci insegna ad entrare nell’intimità dell’amore di Dio e a rimanere uniti a lui nella comunione di un solo Spirito.
Lucia testimonia il suo modo semplice e profondo di vita cristiana, la sua compartecipazione all’amore di Cristo, lo stile della tua risposta pronta e decisa al disegno di Dio.
Santa Lucia ci invita con la sua vita a entrare nel mistero di amore di Cristo, a scegliere la via della santità e della carità attraverso il dono di sé.
Stringersi attorno a una Santa […] significa avere visto la vita manifestarsi e scegliere ormai la parte della luce», che vuol dire: essere trasparenti, creare rapporti di vera comunione, cercare il bene dell’altro, costruire la pace intima e trasfonderla nella pace sociale, offrire al mondo un cammino di civiltà e di progresso fondato sulla giustizia e sulla verità del Vangelo. (…)
Invochiamo lo Spirito Santo, affinché ci sostenga come Santa Lucia nel cammino della vita, ci doni di corrispondere pienamente al Signore, per costruire l’avvenire della Chiesa e il regno di giustizia, di verità e di pace”.
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