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Approvato il bilancio consuntivo 2023 del Comune di Siracusa

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Sono stati 19 i voti favorevoli, 5 i contrari e un’astensione

Approvato questa mattina dal consiglio comunale di Siracusa il bilancio di gestione del 2023, completo
degli allegati, con 19 voti favorevoli, 5 contrari e un’astensione.

Subito dopo, sempre a maggioranza, è stata approvata anche l’immediata esecutività del provvedimento.

L’esito della seduta ha scongiurato l’intervento del commissario ad acta che nelle scorse settimane era stato nominato dalla Regione.

Su richiesta del presidente Alessandro Di Mauro, la riunione è stata aperta da un minuto di raccoglimento in
ricordo di padre Filippo Todaro recentemente scomparso.

Il confronto sul bilancio consuntivo è stato aperto dalle relazioni del ragioniere generale Carmelo Lorefice, in
carica da sette mesi, del suo predecessore Giorgio Giannì (oggi direttore generale del Comune) e dell’assessore
Pierpaolo Coppa.

In termini generali, il quadro segna un miglioramento rispetto al 2022, con una riduzione del disavanzo di amministrazione anche alla luce del fatto che è stato accantonato un “Fondo contenzioso” di 10,5 milioni di euro per poter far fronte a eventuali passività pregresse.

“I risultati registrati al 31 dicembre 2023 – ha detto il dottore Lorefice – denotano un miglioramento del fondo di
cassa di circa 4 milioni di euro”, con un saldo di 51,5 milioni di euro, “ed una netta riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi dell’Ente, contenuti entro 30 giorni dall’emissione delle fatture, come previsto dal Pnrr e dalle indicazioni della Commissione Europea.

L’Ente nel 2023 non ha fatto ricorso ad alcuna anticipazione di cassa con la banca tesoriera, risparmiando interessi passivi” che sarebbero stati determinati dalle scoperture.

“Anche la situazione economica – ha aggiunto – registra un notevole miglioramento, cosi come la situazione patrimoniale, nell’ottica della corretta tenuta dei conti pubblici”.

Per quanto riguarda le singole voci, le entrate più importanti sono arriva da: Imu per 23, 6 milioni di euro, Tari per
28 milioni e 547 mila, addizionale comunale Irpef per 7 milioni e mezzo che, sommate alle entrate di natura
perequativa derivanti dallo Stato, hanno registrato un importo complessivo di 89 milioni di euro.

Altre voci significative sono state le entrate delle violazioni al Codice della strada per 8 milioni e 900 mila euro.

Nelle spese correnti le voci più significative sono state: gli emolumenti al personale per un importo complessivo
di circa 28 milioni, il canone per l’appalto del servizio di igiene urbana per 17,6 milioni di euro, il canone del servizio di pubblica illuminazione per 3 milioni, le spese generali di funzionamento degli asili nido per 1,8 milioni di euro, il canone per il servizio di supporto per l’accertamento dei tributi comunali per 3 milioni circa, i debiti fuori bilancio riconosciuti a seguito di sentenze per 15 milioni.

Complessivamente le spese correnti impegnate sono state 124 milioni e 700 mila euro, gli investimenti  23,3 milioni, il rimborso di prestiti sono stati 5 milioni e 700 mila euro.

Le riscossioni sono state 168 milioni e 440 mila euro e i pagamenti sono stati 164 e 450 mila.

Sulle relazioni sono intervenuti i consiglieri Paolo Romano, Sergio Bonafede, Paolo Cavallaro, Ivan Scimonelli,
Andrea Firenze, Ferdinando Messina e Luciano Aloschi.

Voto contrario epresso da FdI: “Il giudizio sul rendiconto 2023 – si legge in una nota – è del tutto negativo.

A fronte delle cospicue entrate i servizi offerti ai cittadini contribuenti non sono sufficienti e per alcuni aspetti totalmente scadenti.

Viene esposto in bilancio un ammontare di residui attivi, che equilibrano il bilancio, ma senza alcuna certezza in ordine alla possibilità di riscossione degli stessi.

I residui passivi, anch’essi assai elevati – concludono i consiglieri Cvallaro e Romano – dimostrano una difficoltà nella gestione delle spese e carenza di programmazione”.

Voto contrario anche da parte di Fi: “Aver accantonato poste sufficienti ad affrontare mancate riscossioni, nuove spese per liti, dubbie esigibilità – ha commentato Ferdinando Messina – mostrano un’Amministrazione incapace di operare in maniera virtuosa sia sul piano dei contenziosi, sia sul piano della traduzione degli accertamenti in riscossioni, che non significano altro che mancati servizi e mancate opere pubbliche per i cittadini.

Ci ha sorpreso – conclde – il voto favorevole di chi, nel 2023, ha affrontato la campagna elettorale al mio fianco con un programma alternativo a quello del Sindaco Italia, raccogliendo il consenso degli elettori sulla base di affermazioni che oggi ha contraddetto”.

In dissenso con il rendiconto anche il gruppo del Pd: “Non possiamo, innanzitutto non stigmatizzare il ritardo con cui il rendiconto è arrivato in aula, causando pertanto la nomina del commissario da parte della Regione.

Inoltre, non si evince nemmeno una grande battaglia contro l’evasione dei tributi locali che consentirebbe, oltre ad avere un gettito di entrate nettamente superiore, di ridurre i tributi locali per tutta la cittadinanza e la possibilità di incrementare la percentuale di assunzioni annuale del personale del comune e l’aumento delle ore per i dipendenti attualmente part time.

Appuriamo una situazione critica che non ha visto miglioramenti economici”.

 

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