Impegnato un budget di 355mila euro “per esser alternativi a Catania e Messina”
Undici date fissate, due ancora da definire nel cartellone di spettacoli che si terranno da luglio all’Ara di Ierone, nel Parco della Neapolis, individuata come sito alternativo al Teatro Greco dichiarato definitivamente off limits dalla Regione.
Oggi la presentazione da parte del direttore del Parco archeologico Carmelo Bernardo e del direttore artistico Lello Analfino.
Questi i nomi di alcuni artisti: Goran. Bregovic, Incognito, Panariello e Masini, Tosca, Danilo Rea, Enzo Avitabile.
“Gli imprenditori che aspettavamo – ha detto Bennardo – non sono arrivati perché le spese, che avrebbero dovuto sostenere, li hanno fatti desistere e quindi insieme ad Analfino ci siamo inventati un cartellone che fosse alternativo a Catania e Messina, impegnando un budget di 355 mila euro.
Il Parco si è proposto allora come imprenditore di spettacoli con biglietti a prezzi popolari”.
Il 13 giugno il montaggio del teatro che prevede una capienza di 4000 posti.
“Questa non è la nostra mission – ha voluto sottolineare il direttore – ma per non far fallire questo progetto, siamo intervenuti con l’auspicio che gli imprenditori si accorgano di noi e programmino spettacoli per la prossima stagione.
In caso contrario, continueremo con prodotti di nicchia per fare cultura”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per parlare di quanto fatto nell’ultimo anno al Parco e quanto c’è ancora da fare.
In quest’ultimo caso, Bennardo ha annunciato l’apertura notturna della Neapolis dalle 19:30 alle 23:30 in programma il 12 giugno con performance a sorpresa di Analfino; sono state attivate ricerche archeologiche su tutte le aree del Parco, così come sul museo Paolo Orsi.
“In questo caso è emersa la necessità di verificare la vulnerabilità sismica per avere prima di ogni altro intervento – ha detto Bennardo – il guscio a norma”.
In programma poi l’apertura di Villa Landolina e del giardino nei fine settimana, ma l’attenzione è puntata soprattutto sulle condizioni del Teatro Greco.
Bennardo ha detto testualmente “Sta malissimo come una struttura che ha 2.500 anni. L’Istituto centrale del restauro cercherà di capire lo stato di degrado, cosa fare per tutelarlo, studiando la pietra e cercando soluzioni al problema della risalita dell’umidità”.
Dal primo settembre via alla manutenzione ordinaria senza inficiare gli spettacoli dell’inda, ma cercando di limitare il periodo della copertura dei gradoni dell’antica cavea che comunque, per Bernardo, va ripensata.
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