Saranno utilizzati innovativi sensori e robot, alla scoperta di nuovi siti archeologici
Ci sono anche i fondali siracusani tra quelli che saranno interessati dal progetto di indagine e documentazione finanziato dalla presidenza della Regione Siciliana con oltre mezzo milione di euro.
Saranno utilizzati innovativi sensori e robot, alla scoperta di nuovi siti archeologici subacquei. Il progetto, d’intesa con la Soprintendenza del mare, vuole gettare le basi per l’istituzione di un Centro di eccellenza dell’archeologia subacquea per valorizzare il patrimonio culturale sommerso attorno all’Isola eper dare continuità al lavoro svolto dal compianto assessore Sebastiano Tusa.
“Il progetto – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – avrà la durata di circa tre mesi, e interesserà i fondali di Palermo, Ustica, Isole Eolie e delle province di Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Si avvarrà dell’utilizzo di un drone subacqueo (Auv-Autonomous underwater vehicles), in grado di effettuare contemporaneamente scansioni con strumenti sonar incorporati, immagini video e fotografiche in maniera autonoma attraverso un percorso di navigazione”.
Le attività saranno gestite dalla Soprintendenza del mare, con una squadra di archeologi subacquei, documentaristi e ricercatori.
La prima fase sarà dedicata alla ricerca a campione a una profondità batimetrica da 50 a 200 metri di profondità e sarà realizzata una mappatura dei fondali.
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