L’associazione ambientalista con il sostegno di Legambiente Augusta e Punta Izzo Possibile, ha già proposto appello al Cga e ha avviato una raccolta fondi per sostenere le spese legali
Il Tar, nella vicenda della cessione dell’area verde tra Corso Sicilia e Via Aldo Moro dal Comune alla catena di Mc Donald’s per realizzarvi un fast food, non ha trattato nel merito il ricorso, limitandosi a dichiararlo inammissibile ritenendo l’associazione non legittimata ad agire in giudizio.
A renderlo noto è la stessa associazione che, con il sostegno di Legambiente Augusta e Punta Izzo Possibile, ha già proposto appello al Cga.
Tra le censure mosse daNatura Sicula ci sono quelle di aver esautorato le prerogative del consiglio comunale, la
mancata indizione di un bando di gara, la violazione dei vincoli urbanistici di zona F e della normativa che impone di scongiurare il consumo di suolo e di sottoporre il progetto della Mcdonald’s alle preliminari valutazioni ambientali (V.A.S. e V.Inc.A.).
I giudici del Tar hannoinoltre condannato Natura Sicula al pagamento di 2990 euro tra spese processuali e accessori di legge.
“La pronuncia del Tar Catania -si legge in una nota delle tre associazioni ambientaliste – è, a nostro avviso, profondamente ingiusta ed errata, in quanto capovolge la consolidata giurisprudenza che, da almeno due decenni,
riconosce alle associazioni ambientaliste un’ampia legittimazione ad agire in giudizio per la difesa di interessi e beni collettivi.
È bene ricordare – evidenzia la nota – che l’area in questione è un vero e proprio palmeto, contraddistinto
dalla presenza di una considerevole macchia a Palma nana Chamaerops humilis, per una superficie pari a circa 1000 mq.
La Palma nana è una pianta di elevata importanza sotto il profilo naturalistico e meritevole di protezione, simbolo – solo per citare l’esempio più noto – della Riserva naturale dello Zingaro.
È una specie protetta, la cui presenza ha inoltre contribuito a giustificare la decretazione di vincolo ambientale delle
aree naturali dell’Isola di Capo Passero e del Plemmirio (iscritte nel Piano regionale diparchi e riserve)”.
Per far fronte alle spese di giustizia e sostenere il ricorso d’appello dinnanzi al Cga di Palermo, le tre associazioni hanno lanciato una raccolta fondi “per fare in modo che quest’area venga sottratta al cemento e resti pubblica, chiedendo la sua riqualificazione quale spazio verde fruibile da tutti”.
Per sostenere l’iniziativa, è possibile versare un contributo, con causale “A difea del palmeto”, al seguente conto corrente: IBAN IT13H0200817102000300751418
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