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Atti persecutori su Mirella Abela: chiesta la sostituzione del Ctu e una nuova perizia sull’imputato

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Il giudice scioglierà la riserva nell’udienza convocata per il 4 aprile

Lunga e complicata l’udienza che si è tenuta ieri al tribunale di Siracusa nell’ambito del procedimento per atti persecutori, calunnia e diffamazione ai danni di Mirella Abela da parte di Marcus Pota.

Mirella è la madre di Valeria Pandolfo, compagna e convivente di Pota, nella cui abitazione, a Prata Sannita, è stata trovata morta, in circostanze poco chiare, il 17 maggio 2021.

E proprio dall’azione messa in campo da Mirella Abela per far luce su questa tragedia, sono scatutite una serie di azioni vessatorie, tutte denunciate, che, secondo la pubblica accusa, sarebbero state messe in atto da Pota.

Ieri al centro dell’udienza  la consulenza tecnica del Ctu del giudice, il dott. Giordano,  che a conclusione della perizia, sostanzialmente, definisce Pota “incapace di intendere e volere, soggetto  di media pericolosità  ed incapace di partecipare al processo“.

Una consulenza ritenuta lacunosa e contraddittoria dalla difesa di Mirella Abela, rappresentata dall’avvocata Gabriella Mazzone che ha esaminato il Ctu, anche sulla scorta della relazione della criminologa Roberta Bruzzone, consulente di mamma Mirella.

Al termine dell’esame, al quale ha partecuipato anche la legale dell’associazione Rea, l’avvocata Antonella Giuffrida, costituita anch’essa parte civile, la giudice Dott.ssa Giulia D’Antoni si è discostata dalle conclusioni del proprio consulente in punto di capacità di stare in giudizio dell’imputato.

Riguardo alla capacità di intendere e volere, al perito che sosteneva che Pota non si rende conto delle proprie azioni, la giudice ha risposto con una metafora, paragonando la persona affetta da una patologia psichiatrica ad un bambino: un bambino che tenta di nascondere le proprie azioni, vuol dire che si rende conto di aver fatto una marachella

Le avvocate Mazzone e Giuffrida, con la ferma e completa adesione del Procuratore aggiunto Dott. Andrea Palmieri, hanno chiesto fortemente la nomina di un nuovo consulente, sulla base delle numerose incongruenze, illogicità e vuoti presentati dell’elaborato peritale, sui quali la stessa giudice ha mosso più di un rilievo al Dott. Giordano.

La giudice si è riservata la decisione che sarà comunicata nell’udienza convocata per il 4 aprile.

Due gli scenari possibili: il giudice potrà decidere di nominare un nuovo consulente per effettuare una nuova perizia o deciderà di rinviare la causa per la discussione.

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