La strada verso i playoff si complica
Melilli perde 3-1 a Capo D’Orlando nell’anticipo della ventiquattresima giornata del campionato di serie B2 di pallavolo femminile.
Si complica così il cammino verso i playoff. Starting six neroverde con Minervini palleggiatrice, Marcello opposto,
Vescovo e Isgrò schiacciatrici, La Mattina e Mancino centrali e Natalizia libero.
Minuto di silenzio per la morte di Papa Francesco, poi si inizia a giocare e i primi tre punti sono delle padrone di casa, i 6 successivi delle ospiti, con Marcello, Mancino, La Mattina, Isgrò e un paio di errori in attacco avversari.
L’Orlandina però recupera fino al 7-7 e, sull’11-8, prova a dare il primo strappo al set. Sul punteggio di 16-11
Scandurra inserisce Giorgia Miceli al posto di Alessia Isgrò, ma le locali raggiungono il massimo vantaggio sul 19-12 grazie a Sasha Costabile, Andreula, Silvestre e ad alcuni punti a muro.
Melilli non molla. Entra Di Lorenzo al posto di Mancino ma le locali mantengono 6 punti di vantaggio: 20-14. Poi Di Lorenzo torna in panca, la situazione non cambia. Sul 22-16 però Melilli ha un sussulto d’orgoglio e, con
Marcello e Vescovo, accorcia le distanze.
Non basta però per riprendere il set, che viene chiuso dalle ragazze di Fontanot con il punteggio di 25-23 in 29 minuti.
Scandurra rimanda in campo Di Lorenzo in un secondo parziale in cui c’è anche Chiara Miceli al posto di Federica Mancino e Giorgia Miceli al posto di Alessia Isgrò.
L’Orlandina però continua a giocare meglio e concede soltanto in due occasioni alle siracusane di essere in vantaggio: sul 5-6 e sul 9-10.
Poi sono sempre le padrone di casa a condurre, anche se le ragazze del presidente Distefano rimangono agganciate al parziale almeno fino al 20-18.
Accelerazione delle locali, che vanno sul 24-19 e tardivo tentativo di recupero delle neroverdi, che realizzano 4 punti
consecutivi ma non riescono a difendere sull’attacco decisivo di Sasha Costabile che regala il 25-23 alla sua squadra.
Melilli reagisce con veemenza e domina il terzo set. La squadra di Luca Scandurra gioca sui suoi livelli, battendo e attaccando bene soprattutto con Alessia Isgrò, il cui turno al servizio è lungo ed efficace, interrompendosi solo sul 14-9 per le neroverdi.
Aurora Vescovo (anche con un paio di ace), Claudia Di Lorenzo e gli errori gratuiti delle padrone di casa consentono a Melilli di condurre in porto il set sul 25-15.
Le siracusane macinano gioco e punti anche nella fase iniziale del quarto parziale, portandosi sul 7-3. Poi però si spegne la luce, le locali mettono a segno un break di 10-4 e vanno sul 13-11. Scandurra cambia la diagonale, mandando in campo il secondo palleggiatore Bisicchia e Marcello al posto di Di Lorenzo e Minervini per avere l’attacco a tre in prima linea, ma la situazione si complica, l’Orlandina prende il largo fino al 19-13.
Il clamoroso errore dell’arbitro Pinzone sul 21-16 fa esplodere la legittima protesta di giocatrici e tifosi ospiti. Il direttore di gara assegna il punto alle orlandine, vedendo una deviazione a muro inesistente.
A farne le spese è Valeria La Mattina. Per lei prima il rosso e poi il giallo e rosso insieme: punto alle padrone di
casa e centrale costretta ad abbandonare il campo.
L’Orlandina realizza gli ultimi due punti e porta a casa l’intera posta in palio. Si complica il cammino verso i playoff di Melilli.
“Il risultato è giusto e rispecchia perfettamente quanto si è visto in campo – dice il presidente Luigi Distefano -. Noi abbiamo probabilmente giocato la peggiore partita della stagione, al cospetto di una squadra forte, che ha strameritato la vittoria.
Complimenti all’Orlandina. Una squadra che, giocando con tanta intensità e cattiveria agonistica a fine stagione e senza niente da chiedere alla classifica, ha onorato la pallavolo e lo sport in generale.
Quanto a onorabilità e capacità messe in campo – continua il massimo dirigente di Melilli Volley – purtroppo, non si può dire la stessa cosa della coppia arbitrale.
Un arbitraggio scandalosamente inadeguato, indegno di un campionato così importante, costellato in tutti e 4 i set giocati, di decisioni discutibili, compensazioni di errori e atteggiamenti indisponenti verso le atlete.
Per il bene dello sport, mi auguro di non vederli mai più in campo e spero che chi di competenza prenda atto della loro totale inadeguatezza”.
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