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in Appello a Catania

Badanti uccisi a Siracusa: nuova perizia su Riccioli non scioglie i dubbi sulla sua capacità di intendere e volere

badanti

L’uomo in primo grado, a Siracusa, è stato condannato all’ergastolo: secondo l’accusa avrebbe ucciso i due badanti per vendetta

Non vengono ancora sciolti i dubbi sulla capacità di intendere e volere di Giampiero Riccioli, condannato all’ergastolo in primo grado dal tribunale di Siracusa per l’omicidio dei due badanti di suo padre, Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto.

All’udienza in appello a Catania la nuova perizia, infatti, non è risultata determinante. A renderlo noto la trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”.

Una prima perizia psichiatrica aveva stabilito che l’uomo era in grado di stare in giudizio: durante il processo di primo grado la difesa aveva chiesto, presentando una perizia di parte, l’infermità mentale dell’indagato, negata dal gip del Tribunale dopo la relazione di un consulente nominato dallo stesso giudice.

La vicenda tragica dei due badanti prende le mosse nel 2014: i due avevano trovato lavoro a Siracusa come badanti del padre di Riccioli ed erano scomparsi nella primavera del 2014

Tracce dei loro corpi furono ritrovate a febbraio del 2021 nella villa di Riccioli, in contrada Tivoli.

Secondo la Procura, Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto furono legati con delle fascette, fatti inginocchiare e uccisi con un colpo di pistola alla testa.

Dopo il delitto furono sepolti nel giardino della villa in un punto su cui poi è stato realizzato un barbecue in muratura.

Secondo gli inquirenti i problemi tra Riccioli e i due badanti erano cominciati quando Sabatino e Cerreto avevano denunciato i maltrattamenti del figlio nei confronti del padre. Da qui la decisione di ucciderli per vendetta.

La Procura aretusea aveva indagato il ristoratore e poi aveva presentato richiesta di archiviazione, poi l’indagine era stata avocata dalla Procura generale di Catania.

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