Le perplessità riguardano la mancata presentazione del piano industriale che doveva illustrare gli investimenti da realizzare per un nuovo asset industriale e per salvaguardare l’occupazione
“La notizia del cambio all’interno del Cda di Isab, senza aver presentato il piano industriale che doveva esplicitare gli investimenti da realizzare a Priolo per un nuovo asset industriale e salvaguardare l’occupazione, fa nascere ulteriori dubbi sull’operazione della cessione degli impianti a Goi Energy e rischia di essere un’ipoteca sul futuro del petrolchimico”.
Dopo il sindacato dei Chimici ad esprimere perplessità e critiche è il segretario provinciale della Fiom Cgil, Antonio Recano.
“Occorre uscire dall’opacità, rompere le resistenze delle imprese, occorre agisce – sostiene Recano – pretendendo un intervento concreto dello Stato, occorrono politiche industriali con una vera visione di sviluppo che riescano a gestire le criticità intrinseche al processo di transizione, oppure il Petrolchimico di Priolo pagherà il prezzo di una
inaccettabile deindustrializzazione che travolgerà come uno tsunami i lavoratori”.
Da qui l’invito alla mobilitazione genreale: “Non basta più la lotta a livello categoriale o aziendale, occorre una
mobilitazione generale per pretendere dal Governo e dal sistema delle imprese risposte in tema di crisi industriali e occupazione, precarietà del lavoro, salute e sicurezza, sistema degli appalti, pensioni e contrasto dell’evasione fiscale”.
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