Il deputato regionale della Lega denuncia la politicizzazione dell’iniziativa; l’assessore replica: “la candidatura è “patrimonio e impresa comune”
“Preparare un dossier così importante come quello per la candidatura a capitale italiana è un lavoro serio, complesso e strutturato che non può ridursi a uno spot per l’amministrazione che lo propone”: a dirlo è il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, che lo scorso 9 luglio, in occasione della ripresa delle iniziative collegate al progetto ReStart, aveva lanciato la preparazione del dossier destinato alla candidatura di Siracusa a capitale europea della cultura nel 2033.
Cafeo, riferendosi ancora alla proposta dell’amministrazione comunale di Siracusa, ritiene che questo tipo di lavoro “deve provare a distaccarsi completamente dalla politica per aprire alla società civile, agli esperti e a chi può davvero offrire una nuova visione della città” e definisce “inopportuna se non proprio sgradevole la palese politicizzazione dell’iniziativa”.
Non si fa attendere la replica di Fabio Granata: “Nessuno, pensando forse come è abituato ad agire, si permetta di insinuare inesistenti strumentalizzazioni di un progetto, importantissimo per tutta la città, come la partecipazione a Capitale Italiana di Cultura 2024.
Nella elaborazione del dossier, contributi fondamentali sono infatti arrivati e stanno arrivando da parlamentari nazionali e regionali, ex sindaci, esponenti della cultura, delle associazioni, delle imprese e della università, donne e uomini di diversi orientamenti politici. Con loro vogliamo condividere un risultato per la nostra bella città, ben oltre le diverse posizioni politiche.
La Candidatura è Patrimonio e impresa comune – conclude – per favore teniamola fuori e lontana dalla polemica politica”.
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