Il consigliere comunale punta l’indice sulle cose che non sono state fatte
“Non sapevo che Siracusa avesse carenze idriche! È forse un tentativo di creare confusione per nascondere negligenze e inefficienze?”
A dirlo, dopo l’annuncio di riduzioni della portata idrica in alcune parti della città, è il consigliere comunale di FdI, Paolo Cavallaro.
Il consigliere, prima di andare alla situazione di questi giorni, ricorda che il 14 maggio ha presentato un’interrogazione su manutenzione e sostituzione rete idrica cittadina, fonti di approvvigionamento, programmazione e finanziamenti.
“Il capitolato – riferisce Cavallaro – prevedeva un investimento annuo di 1.943.000 euro che non è stato mai realizzato per presunti aumenti delle bollette per la fornitura di elettricità.
In ogni caso – aggiunge – il piano di investimenti è stato rimodulato con Delibera della Giunta Municipale che ha accettato di ridurre fortemente il piano degli investimenti in capitolato, accogliendo le richieste della Siam.
Sta di fatto- evidenzia il consigliere – che la somma degli investimenti fatti da Siam e documentati, per gli anni 2022, 2023 e 2024 (fino ad aprile) risulta essere inferiore di 376.000,25 rispetto a quanto avrebbe dovuto essere investito in un solo anno.
E tra l’altro, a mio avviso, almeno per il 78 % dei casi si tratta di interventi ordinari, mentre solo per il restante 20% possono considerarsi interventi migliorativi o investimenti veri e propri.
Non si comprende poi – prosegue – perché sono stati sospesi, dall’Agenzia della Coesione Territoriale, come riferisce Siam, ben 48 milioni di euro di finanziamenti destinati alle reti potabile e fognaria.
Ora all’improvviso – fa notare Cavallaro – si parla di risparmio idrico, come se le campagne di educazione al risparmio non fossero già doverose e dovute negli anni passati.
E tutto questo mentre i cittadini pagano costi esorbitanti per l’acqua, proprio per effetto dell’esistenza di condutture idriche colabrodo e mancati investimenti che, per effetto dei calcoli Arera, fanno lievitare le tariffe.
La richiesta di collaborazione ai cittadini – conclude – deve passare prima dalla pubblica assunzione di responsabilità, in ordine a ciò che andava fatto e non è stato fatto”.
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